Nuova stretta di Budapest sull’immigrazione. In base a una proposta di legge presentato dal governo di Viktor Orban in Parlamento aiutare migranti irregolari in Ungheria diventerà presto un reato. Il dibattito e il voto finale si terranno la settimana prossima. Fa parte del pacchetto anche una modifica della Costituzione in modo che accogliere migranti ricollocati sarà vietato. “Vogliamo evitare di diventare un paese di immigrati, per noi la sicurezza è la cosa più importante”, ha detto Csaba Domotor, sottosegretario al gabinetto del primo ministro, illustrando le norme alla stampa.
Il progetto di legge, ribattezzato ‘Stop Soros’, criminalizza gli atti che “aiutano gli immigrati irregolari”, e minaccia di interdire le organizzazioni civili, bollate come “agenti stranieri” che agiscono in questo senso. Il reato sarà punibile con un anno di carcere. Il governo Orban ha ottenuto una maggioranza di due terzi nelle elezioni recenti, cioè con la possibilità di cambiare la Costituzione. “E’ inaudito in Europa, sanzionare con la prigione l’aiuto umanitario”, ha detto il rappresentante del Comitato Helsinki, una delle ong minacciate.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati chiede al governo ungherese di ritirare un pacchetto di leggi, in quanto “limiterebbe in modo significativo la capacità delle ong e delle singole persone di sostenere i richiedenti asilo e i rifugiati“. “L’Unhcr – si legge in un comunicato – nutre gravi preoccupazioni per il fatto che queste proposte, se approvate, priverebbero le persone fuggite dalle proprie case di aiuti e servizi essenziali, infiammerebbero ulteriormente il dibattito pubblico già teso e alimenterebbero atteggiamenti xenofobi”.
“Cercare asilo è un diritto umano fondamentale, non è un crimine”, ha affermato Pascale Moreau, direttrice dell’Ufficio Unhcr per l’Europa. “Siamo particolarmente preoccupati per il fatto che il governo va a colpire coloro che, in un ruolo puramente umanitario, aiutano le persone che chiedono asilo. Sollecitiamo il governo a bloccare qualsiasi misura tesa ad aumentare ulteriormente la vulnerabilità di chi sta semplicemente cercando un rifugio sicuro”.
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