Kim Jong-un continua a lavorare, e con profitto, su due tavoli. O, come si dice in Italia, tiene aperti i due forni: quello americano e quello russo. E il Cremlino, sostenitore tradizionale di Pyongyang che finora ha svolto un ruolo diplomatico defilato rispetto ad altri player regionali, ne approfitta. Mentre il braccio destro del leader nordcoreano e vicepresidente del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori, Kim Yong Chol, è arrivato a New York per incontrare il segretario di stato Usa Mike Pompeo e definire i preparativi del summit con Donald Trump, a Pyongyang Kim ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Che ha invitato il leader nordcoreano al Cremlino. Lo ha annunciato lo stesso ministero russo, postando le foto sull’account Twitter con tanto di stretta di mano tra i due. “Saremo molto felici di darvi il benvenuto”, ha detto Lavrov a Kim Jong-Un, secondo quanto ha reso noto il ministero.

Lavrov si è recato a Pyongyang su invito del suo omologo nordcoreano Ri Yong Ho, che ha visitato la Russia in aprile. “Abbiamo discusso in dettaglio della situazione internazionale e in particolare i problemi che devono essere affrontati al fine di realizzare la denuclearizzazione della penisola coreana, con la creazione di un sistema stabile per la pace e la sicurezza”, ha detto il capo della diplomazia russa secondo un comunicato diffuso dopo l’incontro con Ri. La Kcna, l’agenzia nordcoreana, ha dato conto e mostrato le foto di Lavrov che rende omaggio deponendo un mazzo di fiori ai piedi delle grandi statue dedicate al fondatore dello Stato Kim Il-sung e a suo figlio Kim Jong-il, padre dell’attuale leader, sulla collina di Mansu a Pyongyang.

Incontrando Yong-ho, Lavrov ha manifestato il sostegno russo al summit in via di definizione tra Kim e il presidente americano Donald Trump suggerendo di seguire un piano graduale per la denuclearizzazione, oltre che il supporto per le relazioni in decisa ripresa tra Seul e Pyongyang. “E’ assolutamente ovvio che, come partono i negoziati sulla soluzione del problema del nucleare, è ragionevole che non possa essere omnicomprensiva senza rimuovere le sanzioni“, ha detto Lavrov. “Questa non può essere raggiunta in un solo colpo. Non ci può essere l’immediata denuclearizzazione” che dovrebbe essere “fatta passo dopo passo e tutte le parti coinvolte devono trovarsi a metà strada in ogni passaggio”. Il leader, da parte sua, ha apprezzato la postura di Putin nel contrasto al predomino Usa nel mondo: “Vi opponete con decisione e siamo sempre pronti a condurre negoziati e un profondo scambio di opinioni con la parte russa”, ha detto Kim.

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