“E’ successa una cosa un po’ paradossale, mai vista in un Paese dove credevamo di aver visto di tutto: ci sono una maggioranza sta all’opposizione, una minoranza che sta al governo e che viene definita ‘governo neutro’, forse perché non lo vota nessuno. Pare che non lo voterà nemmeno il Pd, che aveva detto di votarlo”. Così a Dimartedì (La7) esordisce il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nella sua disamina della situazione politica attuale. “Non si sa se questo governo di formi” – continua – “Oggi doveva essere annunciata la lista dei ministri e doveva essere sciolta la riserva di Cottarelli, il quale invece è fuggito da un’uscita secondaria del Quirinale, rendendo definitiva la farsa tragica che è iniziata domenica con quel grottesco discorso del capo dello Stato. Un discorso pieno di bugie, in cui si diceva che presto saremmo usciti dall’euro se Savona fosse entrato nel governo. In realtà, Savona aveva appena dichiarato il contrario”. E aggiunge: “Addirittura Macron, ingolosito dalla nascita di un governo in Italia, aveva telefonato al premier, credendo che fosse vero che stava nascendo un governo, segno forse che le preoccupazioni un po’ eccessive di Mattarella erano ormai state superate anche a livello internazionale. Lega e M5s, due partiti molto diversi tra di loro, con riunioni di giorno e di notte si sono fatti un discreto mazzo per formare un programma e un governo. E si sono sentiti dire dal presidente della Repubblica che lui voleva commissariare quel governo e voleva mettere le mani nel programma, ritenendolo non condivisibile e pericoloso. Purtroppo” – continua – “questo non appartiene al presidente della Repubblica, il quale può essere di un partito diverso da quelli che vanno al governo, ma deve sincerarsi che il governo abbia la maggioranza in Parlamento e rappresenti la volontà del famoso popolo. Dopodiché può intervenire, come fece Scalfaro su Previti, Ciampi su Maroni, Napolitano su Gratteri, per ragioni oggettive, che, secondo lui, configurano una incompatibilità”. Travaglio puntualizza: “Dire che un economista, che la pensa diversamente da Mattarella, è incompatibile con il ministero dell’Economia, significa dire che Mattarella vuole prendere la cabina di regia politica dell’economia del governo. E questo non spetta a lui. E’ per questo che non hanno ceduto Salvini e Di Maio. Se a Salvini ha fatto comodo, Mattarella non avrebbe dovuto servirgli quell’assist. E il risultato di quella scelta dimostra l’errore commesso da Mattarella: non abbiamo un governo, che sembrava avessimo, e abbiamo un governicchio balneare che fa ridere i polli”

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