“Ho denunciato per stalking Giuseppe Cruciani e David Parenzo. E’ un fatto veramente deplorevole. Questi chiamano in continuazione me e i miei collaboratori, senza avvertire che ci registrano. E poi cominciano a coprirci di contumelie e di parolacce”. Lo annuncia ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) il generale Antonio Pappalardo, che aggiunge: “Non voglio più parlare con questi insolenti, traggono in inganno le persone. E la gente che non lo sa cade in trappola, ti tirano fuori dalla bocca un sacco di parole che uno non direbbe se sapesse che è in onda. Mi telefonano 20 volte in pochi secondi. Obbediscono agli ordini del Sole 24 Ore” – continua – “sappiamo benissimo per conto di chi agiscono, anche perché a loro dà fastidio il Movimento Liberazione Italia. Mi dicono: ‘Lei è pazzo, si faccia ricoverare in manicomio”. Ma perché non fanno questo ragionamento, per esempio, con Mattarella e con gli altri che stanno distruggendo l’Italia? E no! Con quelli non parlano. Tutti mi hanno detto che ho fatto bene a denunciare Cruciani e Parenzo e che sono due pezzenti”. E rincara: “La gente non ne può più di questi soggetti mossi da lobby di potere per tappare la bocca dei cittadini. Voglio essere risarcito per il mio movimento. Non consento a nessuno di toccare il Mli! Tocchino la mia persona. Chiederò al giudice il denaro che serve per i caduti dell’Arma dei Carabinieri. Noi soldi non ne vogliamo. Parenti, Parenzi (Parenzo, ndr) secondo me ha delle turbe”. Pappalardo poi menziona l'”arresto” dell’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, e attacca il comandante dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette: “Per quell’arresto della Boldrini mi è arrivato un avviso di procedimento per applicare il foglio di via obbligatorio nei miei confronti. Il foglio di via si applica a Totò Riina, non a un generale dei carabinieri. Abbiamo risposto a denti stretti al questore di Milano, dicendogli: ‘Come ti permetti?’. E lui ha fatto marcia indietro e ha archiviato subito tutto. Ma mi vogliono mandare al confino come Sandro Pertini? Tullio Del Sette, poi, indagato per un reato gravissimo, ha avviato un’inchiesta formale nei miei confronti perché dice che sto rovinando l’immagine dell’Arma. Io non sono mai stato indagato, prima di dirmi queste cose devono guardarsi allo specchio. Mi vorrebbero degradare, togliere il grado che ho conquistato con 42 anni di attività al servizio del Paese. Noi del Mli abbiamo detto: ‘Vattene via’”. Pappalardo, infine, attacca Roberta Pinotti e si pronuncia sulla situazione politica attuale: “Attenzione: se volete che il Mli dia il suo contributo, sia ben chiaro, ci sono dei punti cardini. Via il Pd! Fuori il Pd! Il Pd ha rovinato il Paese, è il nemico numero uno e non può stare col Mli. Chi dialoga col Pd è un traditore. Sono disposto a dialogare con M5S e Lega, purché facciano gli interessi del popolo. E mi fermo qui. In un governo di garanzia farei non il ministro della Giustizia, ma della Difesa. Bisogna riordinare l’Arma dei carabinieri”
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