La vittima li aveva riconosciuti su Facebook. Tre ragazzi – all’epoca dei fatti il più grande aveva appena 17 anni – accusati di aver stuprato una loro coetanea sugli scogli di Marechiaro a Napoli. Erano stati tutti arrestati nell’ottobre scorso per aver partecipato, anche se con ruoli diversi, alla violenza sulla ragazza avvenuta qualche mese prima. Ora potranno lasciare il carcere minorile: saranno inseriti in un programma di recupero per aspiranti pizzaioli. Secondo quanto scrive il Mattino, la liberazione anticipata chiesta dal legale e accolta dal gip del Tribunale di Napoli, è condizionata alla possibilità di reinserimento assistito dai servizi sociali.

La sospensione del processo con “messa alla prova” richiesta dall’avvocato è un istituto mediante il quale è possibile arrivare a una pronuncia di proscioglimento per estinzione del reato, se il periodo di prova a cui accedono gli indagati, in questo caso come pizzaioli, si conclude con esito positivo.

Gli abusi, secondo il racconto della vittima, sono avvenuti lo scorso giungo nella zona di Marechiaro, a Posillipo. Le indagini, coordinate dalla Procura per i Minorenni, erano scattate subito dopo la violenza e sono partite dalle dichiarazioni rilasciate dalla ragazza nell’ospedale dove era stata portata dai genitori e dove erano state prelevate le tracce biologiche per eseguire il test del dna. In un primo momento la giovane aveva detto alla madre che si era trattato di rapporti consensuali. Poi aveva cambiato di versione e a aveva raccontato a carabinieri e familiari di quel giorno: l’invito a spostarsi in un luogo in disparte e poi il tentativo di violentarla. Uno di loro, aveva detto, è riuscito ad avere con lei un rapporto completo.

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