Rokhaya Mbengue abita a Pontedera ma è nata a Morola, in Senegal. Ed era nel suo paese quando, il 13 dicembre 2011, seppe che suo marito, Samb Modou, un venditore ambulante che offriva le sue chincaglierie ai turisti di Firenze, era stato ucciso da Gianluca Casseri, un militante di CasaPound. L’uomo bianco aveva vendicato la sua razza freddando anche un altro compagno di lavoro nero, pure lui senegalese.

Qualche anno dopo la donna si risposa e accetta l’invito del suo secondo marito, Idy Diene, di venire in Italia. Fa la badante. Ha una figlia, nata dalle nozze di primo letto, da mantenere. Idy, anch’egli senegalese, vendeva ombrelli per i turisti in visita a Firenze, fino a quando, qualche giorno fa, non ha incontrato sulla sua strada (in verità è comparso alle sue spalle), un altro uomo bianco, Roberto Pirrone, tipografo che senza un perché gli ha scaricato contro tre colpi di pistola e l’ha ucciso.

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L’istantanea di Antonello Caporale – Breve storia dell’hastag #senzadime e quelle incaute lezioni di Casaleggio

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