Il mondo FQ

La lezione di quella mamma che non perdona il proprio figlio

Commenti

Un figlio viene come vuole lui. Cresce storto o dritto, come le piante, e tu non ci puoi fare niente”. È il papà di uno dei tre ragazzi che hanno ucciso a bastonate una guardia giurata intenta a compiere l’ultimo atto del suo lavoro quotidiano: chiudere i cancelli della metro a Piscinola, periferia est di Napoli, disgraziata e degradata.

Un figlio cresce e vede, emula e impara. Impara a fare il barbiere oppure il rapinatore. Può il destino essere l’unico arbitro della nostra vita? Quel papà pensa che il destino sia tutto, e non trova – perché forse neanche la cerca – la propria responsabilità. Sua moglie invece, proprio in nome della responsabilità e non del destino, è implacabile: “Non lo perdonerò mai, mio figlio non mi vedrà mai più”. Il papà ha assistito inerme che quella vita crescesse storta. Si giustifica e un po’ si perdona. La mamma invece ha fatto ogni cosa possibile per raddrizzare la pianta. Non ci è riuscita e sente di dover pagare il pegno della sua colpa con la più dura delle sanzioni. Infatti dove c’è responsabilità non c’è perdono.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione