Nessuna riapertura dei giochi per la sede dell’Ema, nessuna revisione per la scelta di Amsterdam. E si allontana la possibilità per Milano di portare in città l’Agenzia del Farmaco, costretta a traslocare da Londra dopo Brexit coi suoi 900 dipendenti. A complicare lo scenario è stato il voto della Commissione per gli affari costituzionali dell’Europarlamento sul regolamento per la nuova sede, che ha deluso chi sperava che il capoluogo lombardo tornasse in gara. L’emendamento della relatrice Mercedes Bresso, europarlamentare Pd nel Gruppo S&D, che chiedeva di eliminare dal nuovo regolamento dell’Agenzia del farmaco il riferimento alla sede di Amsterdam, è stato infatti bocciato. A salvare la assegnazione che ha visto premiata l’Olanda, secondo Bresso, è stato il Ppe che ha votato contro.

“La Commissione Affari Costituzionali ha approvato oggi un mio duro documento di critiche alla procedura e all’assenza di trasparenza nella scelta di Amsterdam come sede dell’Ema“, ha commentato Bresso. “Purtroppo – ha sottolineato l’eurodeputata dem – la mia proposta, quella di trarne le conseguenze togliendo dal testo la scelta di Amsterdam e avviando una procedura concordata tra parlamento e consiglio, è stata votata da tutto il gruppo S&D, ma è stata respinta con il voto determinante di tutto il Ppe e di Alde“. Amare considerazioni da Bresso che non può certo accontentarsi dell’ok incassato dal suo documento di critiche alla procedura. E che, quindi, continua: “Le promesse e le rassicurazioni del capogruppo del Ppe Manfred Weber e del presidente dell’Eurocamera Tajani – dice Bresso – si sono confermate delle autentiche bufale”.

I voti con cui è stato respinto l’emendamento sono stati 14 no, 7 sì e un’astensione. Hanno votato a favore i Socialisti e democratici (S&d), di cui il Pd fa parte, e il M5S. Contrari invece il Ppe e i liberali di Alde. “Durante il voto di oggi nella Commissione Affari Costituzionali dell’Europarlamento, Mercedes Bresso ha proposto un emendamento di cancellazione della sede di Amsterdam dal testo per il rispetto ed il ripristino delle prerogative del Parlamento: i socialisti lo hanno votato compatti, i popolari no. Adesso è molto chiaro a tutti chi difende Milano e chi no”, ha dichiarato la capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Patrizia Toia.

Le prossime tappe – Sul caso il sindaco di Milano Beppe Sala non solo non desiste, ma su cui anzi insiste: “Le azioni tecniche più o meno le abbiamo fatte, è importante che in questo momento la politica tenga le posizioni, perché questa battaglia va fatta fino all’ultimo giorno”. Il voto di lunedì 26 febbraio nella commissione dell’Europarlamento non fa però segnare un passo avanti su questo fronte. Sul Vivaldi building, quella che dovrebbe essere la sede definitiva di Ema, Bresso, che era andata con una delegazione di europarlamentari a fare un sopralluogo ad Amsterdam la scorsa settimana, aveva manifestato perplessità. Perplessità sul fatto che gli olandesi potessero consegnare in tempo. La vicenda Ema procederà con altre tappe, dopo la delusione subita dai fautori della battaglia di Milano con il voto sull’emendamento Bresso. Il parere della Commissione per gli affari costituzionali sull’affidamento ad Amsterdam dell’Agenzia europea del farmaco deve essere trasmesso trasmesso alla Commissione Ambiente del parlamento europeo (Envi). Quest’ultima dovrà votarlo a marzo per girarlo quindi alla sede plenaria.

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