Botta e risposta vivace a Omnibus (La7) tra la giornalista dell’Huffington Post, Angela Mauro, e Luigi Marattin, esponente del Pd e consigliere economico di Palazzo Chigi. Il dibattito verte sulla mancata adesione del Pd, seguito da Anpi, Arci e Cgil, alla manifestazione antifascista che si terrà domani a Macerata, dopo l’atto di matrice fascista compiuto da Luca Traini. Marattin assicura che in futuro ci sarà una “manifestazione nazionale molto più grande”, ma Mauro obietta: “Capisco l’opportunità di abbassare i toni, ma di fronte a fatti così gravi voi del Pd e anche altre forze politiche come il M5S avete avuto un atteggiamento molto calcolatore e distaccato rispetto alla vicenda. Non avete assunto un atteggiamento che si sarebbe aspettato il popolo di centrosinistra, cioè quello che avete avuto per i fatti di Como o per la vicenda di Repubblica. Questa discussione sulla manifestazione a Macerata è surreale. Andavano rassicurati tutti”. “Non c’è nessuna ambiguità e timidezza nelle dichiarazioni di tutti gli esponenti del Pd” – replica Marattin – “Si trova solo una cosa: la volontà di non trasformare questa vicenda in uno sciacallaggio politico nei confronti della Lega. Qui abbiamo un militante esponente dirigente candidato della Lega, che prende la pistola e si mette a sparare. Subito dopo la Lega va avanti nei sondaggi. Renzi ha invitato tutti alla calma e ha spiegato che qui non c’entra la campagna elettorale. Io sono un liberale e sono convinto che la nostra democrazia sia forte e matura. Preferisco sempre sconfiggere l’avversario con la forza del dialogo”. Nel finale, Marattin difende pervicacemente il decreto Minniti, rendendosi protagonista di un battibecco serrato con Stefano Fassina di Liberi e Uguali

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