Il partito ultranazionalista austriaco FpÖ avrà 14 incarichi nel nuovo governo, dopo l’accordo raggiunto con il partito popolare Övp: tra questi i ministeri di Interno, Esteri e Difesa. È stato confermato a Vienna, dove i leader dei due partiti, Heinz-Christian Strache e Sebastian Kurz, rispettivamente futuri vice cancelliere e cancelliere, hanno presentato l’intesa e il programma del futuro esecutivo. Il nuovo governo giurerà lunedì mattina, ha annunciato Vienna. Nel futuro governo, cinque ministri su 13 sono donne, e l’età media è di 47 anni. Nell’intesa sottoscritta tra i due partiti della coalizione nero-blu si legge l’impegno con l’Ue e altre organizzazioni internazionali e si esclude un referendum stile Brexit nel Paese. “Solo in un’Europa forte ci può essere un’Austria altrettanto forte, dove saremo in grado di sfruttare le opportunità del 21/o secolo”, è uno dei punti di partenza.

Il nuovo ministro dell’Interno sarà Herbert Kickl, attualmente segretario generale del FpÖ, principale stratega e capo della campagna elettorale del movimento di estrema destra. In questo ruolo è stato autore di numerosi slogan xenofobi e islamofobi nel passato. Il 49enne in precedenza si è espresso anche a favore di limitazioni al diritto di manifestare, con la motivazione che le restrizioni siano utili a limitare le situazioni violente, soprattutto a proposito di proteste di gruppi di sinistra e minori stranieri. Kickl aveva iniziato la sua carriera a fianco di Jörg Haider, leader del partito FpÖ morto nel 2008, che portò lo schieramento alla sua prima coalizione con il partito Övp nel 2000. Quando Haider aveva abbandonato il partito e creato una nuova formazione politica, Kickl si era unito a Strache come nuovo capo del partito FpÖ e da allora è stato tra i suoi più stretti collaboratori.

Agli Esteri sarà la 52enne Karin Kneissl. Sebbene non militi nel partito di Strache, negli ultimi tempi si è avvicinata allo schieramento, con cui condivide molte posizioni sul rifiuto dei rifugiati. Esperta di Medioriente (parla arabo ed ebraico), ha trascorso parte dell’infanzia in Giordania dove il padre lavorava come pilota. Durante la crisi dei rifugiati del 2015, insistette sul fatto che l’80% di quanti arrivavano in Europa fossero in realtà quelli che vengono considerati “migranti economici” e giovani che non trovavano moglie non avendo impiego e casa, e che pertanto non godevano “dello status di uomo in una società tradizionale”. Ha anche criticato il sionismo, movimento politico che difende la creazione di uno Stato per il popolo ebraico. Si è poi espressa a favore di un’eventuale indipendenza della Catalogna dalla Spagna. Nonostante sia considerata europeista, la nuova ministra non avrà controllo sull’agenda europea, che resterà nelle mani del nuovo cancelliere Kurz e del suo partito, con un ministro della Cancelleria di sua totale fiducia, Gernot Blümel.

La formazione di Strache controllerà anche Questioni sociali e Salute, Difesa, Infrastrutture (quest’ultimo affidato all’ex candidato presidenziale, Norbert Hofer). Il lader Strache non sarà solo vice cancelliere, ma anche ministro di Funzionari e Sport. Il partito Övp controllerà invece la cancelleria e sette ministeri. A 31 anni d’età, Kurz sarà il capo di governo più giovane d’Europa. Nella distribuzione dei ministeri non è rientrato nessun ministro dell’esecutivo uscente, in cui Kurz era titolare degli Esteri. Kurz ha così confermato la strategia di rinnovamento, annunciata quando aveva cambiato il nome del movimento, lo statuto e il colore simbolo (blu invece di nero). I popolari occuperanno inoltre i dicasteri di Questioni europee e Cultura; Donne, famiglia e Gioventù; Giustizia e riforme; Educazione e università; Agricoltura e ambiente.

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