di Luisa Cozzi*

Durante l’ultimo Festival della Crescita ideato dal sociologo Francesco Morace, ho avuto modo di ascoltare i “giovani” di Coldiretti e due di questi, un’allevatrice e un agricoltore, giovanissimi imprenditori dell’agroalimentare, hanno acceso la mia attenzione, in modo indelebile, per la loro carica emotiva, professionalità, spinta innovativa, coniugata a saldi valori della tradizione, voglia di fare e per l’attenzione spasmodica, non solo al consumatore ma anche ai propri collaboratori e al rispetto per tutta la filiera e quindi per il pianeta. Di questi due casi nello specifico vorrei scrivere, perché nella loro semplicità sono stati grandiosi e veri, come quasi nessuna altro intervento, di seppur illuminato imprenditore.

Prima però credo sia necessario condividere qualche dato, preso dal rapporto Italian trade agency (Ita) dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) per connotare meglio il settore dell’agroalimentare italiano, rispetto anche all’economia del nostro Paese; forse non tutti sanno che l’industria alimentare italiana è la seconda, in termini di importanza, dopo quella meccanica.

Il settore produttivo agroalimentare italiano rappresenta un’eccellenza che primeggia sul piano della qualità, della sicurezza alimentare, dell’innovazione tecnologica d’avanguardia, della sostenibilità, della biodiversità e del rispetto della tradizione. L’Italia è, infatti, un paese caratterizzato da grandi diversità territoriali e climatiche che si sono plasmate in culture, storie e tradizioni, eccezionalmente varie e uniche. Tali caratteristiche hanno portato alla formazione di un gran numero di piccole aziende, molto spesso a conduzione familiare, che di fronte all’impossibilità di competere sui mercati esteri in termini di riduzione del prezzo, hanno puntato sulla valorizzazione dell’unicità dei propri prodotti.

Il caso della “Stalla Bionica”. Martina Vicini è la giovanissima imprenditrice che si è aggiudicata l’Oscar green 2017 per la categoria Impresa 2.Terra grazie alla concezione, del tutto moderna, della sua fattoria: Cascina Martina. Infatti è lei stessa a raccontarci che grazie alla tecnologia e a un alto livello di efficienza, lei e sua mamma possono mandare avanti la loro azienda (il padre è morto da pochissimo) con uno “sforzo fisico” gestibile. Grazie a un robot fattore adatto alla mungitura, che può essere controllato da uno smartphone, le sue mucche vengono munte due volte al giorno, e sono loro –le mucche- a decidere quando farsi mungere dal robot. Con lo stesso sistema e ad un’applicazione Martina può addirittura controllare i parametri e il benessere dei suoi animali, grazie al radio-collare.

E tutto ciò viene monitorato nelle pause, tra una lezione e l’altra, dalla sede universitaria nella quale lei studia (ha 23 anni). L’energia utilizzata dalla sua azienda arriva dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto. Come dire? Ha pensato a tutto e riesce anche a seguire i corsi all’università e a vivere una vita senza privazioni, è giovane e questa esperienza le sarà anche maestra di vita nel suo percorso di crescita imprenditoriale e umana.

Il caso delle “fragole più belle e più smart”. Si chiama StraBerry, marchio della Cascina Pirola, Oscar Green 2014, rappresenta la più grande realtà in Lombardia nella coltivazione di frutti di bosco, a soli 15 Km dal Duomo di Milano. Nella Mission, che ci viene raccontata da Guglielmo Stagno d’Alconteres, ci sono punti imprescindibili che tutte le aziende agricole dovrebbero condividere. Con serre alimentate a fotovoltaico ed energia prodotta dai pannelli solari, questa azienda agricola non è solo rispettosa dell’ambiente ma anche dei lavoratori che per raccogliere le fragole non debbono restare chinati tutto il tempo in quanto le fragole, per esempio sono a coltivazione idroponica e quindi, invece di risiedere a terra, sono ad altezza uomo.

Inoltre, il frutto che arriva sulle nostre tavole, oltre ad essere pulitissimo e molto profumato, grazie ad un Qrcode, mostra tutta la sua filiera e anche il nome del lavoratore che lo ha raccolto. Se siete di Milano avrete certamente visto gli ApeCar che scorrazzano per la città, consegnando frutti di bosco, ciliegie e fragole door to door a Km zero.

* Libera Professionista nel mondo della Comunicazione, promuove eventi con finalità di acquisizione e sviluppo di nuovi business. Scrive per blog e portali professionali su tematiche quali salute & benessere, innovazione, imprenditoria al femminile e start-up. È del 2017 il suo “La Logica del Fluire; che mercato saremo”, Lupetti Editore. È co-fondatrice di Lavoro da Favola.

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