Un’immagine della Madonna del Sacro cuore in aula accanto ad un calendario con Papa Francesco in bella vista, nei corridoi statue della Vergine e di Gesù e ancora una foto di Papa Giovanni Paolo II. Non siamo in una scuola paritaria gestita da suore e preti ma nella scuola pubblica Ragusa Moleti a Palermo. Ogni giorno i bambini che entrano nell’istituto elementare diretto da settembre da Niccolò La Rocca, si ritrovano davanti ai loro occhi rappresentazioni in gesso di santi e Madonne ai quali qualche insegnante o collaboratore scolastico si preoccupa pure di far trovare fiori e piante ai piedi delle statue.

Ma non basta. In qualche aula, oltre al crocefisso previsto dal Regio Decreto del 1928, alle pareti spunta anche il “santino” in dimensioni da foglio A4 della Madonna del Sacro Cuore e del Santo Padre. D’altro canto alla Ragusa Moleti l’idea di mettere immagini dei papi in giro per la scuola deve piacere a qualcuno perché si trova anche tra i corridoi un’altra foto di Karol Wojtyla accanto all’effige in gesso di Maria con Gesù Bambino.

Una situazione che non è piaciuta a qualche genitore che ha fornito a ilfattoquotidiano.it avere le fotografie delle statue. Non solo: vi sarebbe anche l’usanza da parte di qualche insegnante (non di religione) di far pregare i bambini prima dell’inizio delle lezioni e di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda. Qualcuno la definisce una “tradizione” e gli insegnanti più anziani non si stupiscono di queste statue che da sempre fanno bella mostra nella scuola. Nessuno fino ad oggi d’altro canto ha mai sollevato la questione ma ora c’è chi chiede più laicità e il rispetto di tutte le posizioni anche alla Ragusa Moleti.

Il primo a stupirsi delle polemiche – ma allo stesso tempo ad essere disponibile ad approfondire la questione – è il dirigente che finora è stato preso da ben altri problemi e non ha ancora posto lo sguardo sulle statue: “Ho trovato questa situazione. Son qui da settembre. La scuola è laica, queste statue erano già qui. Non ho approfondito l’origine della disposizione delle effigie ma lo farò”. Anche La Rocca, del resto, si è ritrovato in ufficio qualche immagine di santi: “Son così preso a lavorare che non ho neanche il tempo di chiedermi chi e perché abbia appeso quel quadro. Sono per una scuola laica. Non mi risulta comunque che vi siano immagini di Madonna nelle classi. Farò un’ispezione per capire”.

Detto questo, non è detto che verrà tolta: “La laicità – spiega il preside – passa attraverso l’accettazione di tutte le varie manifestazioni religiose ma mi permetta prima di rendermi conto di cosa stiamo parlando”. Sulla preghiera in classe, invece, La Rocca resta stupito: “Questa è una tradizione diffusa al Sud”. Ma anche su questa questione, il dirigente è pronto ad intervenire per capire chi e come propone ai bambini di rivolgersi al cielo per imparare storia, geografia o scienze.

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