Decapitato il clan di Borgo Vecchio a Palermo: diciassette persone sono state arrestate nelle scorse ore con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione dei beni. “L’operazione colpisce una delle famiglie più rilevanti dell’intera provincia”, ha dichiarato il colonnello Antonio Di Stasio. Decisivi a fine degli arresti i commercianti del quartiere, che hanno rotto il silenzio e hanno ammesso di pagare il pizzo.
I militari sono anche entrati in possesso del libro mastro del clan, grazie al quale hanno ricostruito 14 casi di estorsione a danno di imprenditori e commercianti della zona. Per riscuotere i soldi, il gruppo aveva arruolato un ragazzo di 16 anni. A confermare questo particolare è stato un collaboratore di giustizia. Nell’indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili al clan. Secondo gli inquirenti, gli arrestati sono anche i responsabili di una sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo del 2015 nella piazza centrale di Borgo Vecchio.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez