La lunga trafila burocratica tra Inps, Regioni, centri per l’impiego. “È una via crucis. Basta un intoppo e si blocca tutto”
“È una via crucis fatta di file chilometriche tra centro per l’impiego, Inps, Poste, Regione. Il progetto vede troppi enti coinvolti: basta che un ingranaggio della catena si inceppi e tutto si blocca”. Silvia ha 28 anni e vive a Rimini, dove ha cominciato un tirocinio nel luglio del 2015, dopo vari tentativi andati a vuoto. “Ogni mese compilavo le schede con le presenze e le mandavo all’ente di approvazione regionale. I soldi non arrivavano mai ma mi veniva detto di stare tranquilla. Se non fosse che a gennaio 2016 ho concluso il tirocinio: non avendo ancora visto l’ombra di un euro, dopo un mese chiedo informazioni. La responsabile dell’agenzia a cui mi ero rivolta mi dice che per una qualche anomalia il mio tirocinio non era mai stato approvato in Regione”. E così Silvia si ritrova a dover rispedire tutte le pratiche. “Cercavo un numero di telefono a cui chiedere informazioni: non c’era”. Che fare? “Disperata, una mattina mi sono messa davanti al Pc e ho inviato la stessa mail di chiarimento per ore, una ogni dieci minuti. Il giorno dopo mi hanno finalmente risposto. A marzo 2016 mi arriva un pagamento in tranche unica: ma dei 1500 euro che mi spettavano, a causa di alcuni disguidi tra Poste e Inps, riesco a riscuoterne solo 900. È stato un incubo”.

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Garanzia Giovani, le storie: “Mi hanno pagato dopo un anno”. “È stato un incubo”. “In attesa di risposte da mesi”

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