Chissà se alla fine riuscirà a fare breccia tra i suoi colleghi al Consiglio Superiore della magistratura. Quel che è certo è che per la prima volta a Palazzo dei Marescialli si parla di sorteggio come metodo per selezionare la componente togata del Csm. E tagliare le unghie alle correnti interne della magistratura. Il consigliere laico di centrodestra, Elisabetta Alberti Casellati (nella foto)sa bene che potrebbe restare sola in questa battaglia. Precisa di non avercela con le correnti intese come sede di confronto su visioni differenti. Ma con la degenerazione del fenomeno e cioè la correntocrazia. “Capace di determinare carriere, ruoli e più in generale definire la vita professionale dei magistrati in base a logiche di appartenenza che sviliscono il criterio meritocratico”. E insiste: “Forse è il momento di prevedere un meccanismo nuovo che metta al riparo il Csm da logiche parapolitiche come quelle determinate dalle degenerazioni delle correnti della magistratura”, dice a ilfattoquotidiano.it spiegando il senso del suo emendamento alla risoluzione che il plenum dovrà esaminare.

VINCOLI PERICOLOSILa Costituzione prevede che al Csm siedano membri laici eletti dal Parlamento ed espressione della politica. La composizione espressamente dualistica implica che gli altri membri, che sono peraltro la maggioranza e cioè i togati, dovrebbero rappresentare mondi, dinamiche e sensibilità diverse. Altrimenti sono un doppione: il sorteggio serve ad allentare il vincolo tra eletti e correnti. Non mi illudo che possa eliminare ogni influenza sulle elezioni, ma certamente è l’unica soluzione per ridurne l’incidenza garantendo una maggiore imparzialità della composizione dell’organo di autogoverno”.

BRUTTI SEGNI La risoluzione pronta per il plenum invece sbarra la strada all’estrazione a sorte pur ammettendo che il sistema elettorale vigente per la selezione dei togati da mandare al Csm va cambiato. E che bisogna adottarne uno in cui tutti si sentano rappresentati perché tra i novemila magistrati italiani sono ormai evidenti i segni dell’insofferenza. Le si è provate tutte o quasi. Si è tentato pure la via delle primarie, un tempo di gran moda anche per la politica: un flop.

ROBUSTA COSTITUZIONEE’ un dato obiettivo che tutti i meccanismi finora introdotti non hanno minimamente ridotto l’influenza dei gruppi associativi nei quali si articola una sostanziosa parte della magistratura”, dice l’ex senatrice forzista, già sottosegretario alla Giustizia nell’ultimo governo Berlusconi e avvocato di lungo corso. Che ribatte alle obiezioni che sono state mosse al sorteggio dagli altri membri del Csm. “L’introduzione di questo elemento casuale nella designazione dei candidati è compatibile con il quadro normativo costituzionale: non esiste una compressione del diritto di elettorato passivo come pure ha ipotizzato qualcuno. La sua introduzione nella fase preliminare della competizione infatti garantirebbe a tutti in astratto di poter accedere all’incarico elettivo e realizzerebbe al contempo una reale ed effettiva uguaglianza sostanziale tra i concorrenti. E comunque la garanzia dell’imparzialità del Consiglio superiore della magistratura viene prima di ogni altra cosa”.

CORPO A CORPO L’obiezione sul rischio che si produca una lesione alla rappresentatività del corpo magistratuale va respinta al mittente. “Essa accredita l’idea che esista più di una magistratura, cosa che lede lo stesso principio della sua indipendenza. Faccio presente che senza voler citare l’articolo 98 della Costituzione che prevede la possibilità di limitare la possibilità per i magistrati di iscriversi ai partiti politici, che è lo stesso statuto dell’Associazione nazionale magistrati ad affermare la natura non politica dell’Anm”. Ma è l’ultima obiezione che si formula nei confronti del sorteggio che Alberti Casellati trova assolutamente eclatante e inaccettabile. “E’ stato infatti anche detto che con il sorteggio ci sarebbe il rischio di selezionare magistrati inadeguati al ruolo. Ma come? Un pm, magari un trentenne che decide della vita e della libertà delle persone non sarebbe adeguato a fare il consigliere al Csm?”.

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