Oggi, 6 luglio, è la Giornata Mondiale del Bacio, giornata che è nata in Inghilterra nel 1990.
Il bacio, semplice e immediato gesto d’amore nato forse ancora prima dell’uomo, è da sempre stato oggetto dell’arte nelle sue forme più svariate. Dai dipinti dei grandi pittori (quello di Hayez è forse il più famoso), alle foto d’artista e non: come dimenticare il bacio tra il marinaio e l’infermiera all’annuncio della fine della seconda Guerra Mondiale? Fino alla moltitudine incredibile di scene raffiguranti questo segno d’affetto nel mondo cinematografico, delle quali, probabilmente, quello tra Ingrid Bergman e Humphrey Bogart in Casablanca è l’emblema.
Certo, non occorre una giornata come questa per scambiarsi un bacio, come non occorre una festa come il Natale per scambiarsi regali: infatti, i pareri su questa giornata si dividono tra scettici ed entusiasti, un po’ come funziona per feste del calibro di San Valentino. Che si odino o che si amino, queste giornate esistono e, in un mondo così social come quello di oggi, le reazioni alla Giornata Mondiale del Bacio sono a portata di click.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez