Di Pia Starace

Siamo in un vuoto pneumatico di democrazia. Un Rettore di una Università che ospita una tappa del tour propagandistico del Ministro Boschi ferma l’intervento articolato e critico sulla riforma costituzionale di un brillante studente, perché “il format non prevede il contraddittorio”! I talk show politici scomodi e i loro conduttori vengono cancellati. I direttori di certi giornali insidiosi vengono sostituiti. Il confronto con le parti sociali è assente. La maggioranza subisce continue abnormi metamorfosi.

Un ex Presidente della Repubblica invita i cittadini ad astenersi dal voto per un referendum addirittura ritenuto inutile. In questo contesto il nostro Presidente del Consiglio, in carica non grazie a una regolare votazione elettorale (troppo democratica!) ma per astute alchimie politiche, dopo aver portato avanti la bandiera dell’astensione allo scorso referendum sulle trivelle, adesso cosa fa? Sollecita vigorosamente i cittadini al voto e spinge l’acceleratore sul Sì al referendum per l’abolizione del Senato, personalizzandolo.

E’ un comportamento che mortifica la democrazia, piegata allo scopo di ottenere una legittimazione a posteriori del suo potere: sia se vince il Sì, perché ciò verrà interpretato come un’investitura popolare, sia se vince il No, perché, sebbene in termini di bocciatura, verrà spacciato per riconoscimento identitario del compito assunto inizialmente dall’intera compagine del Governo a guida Renzi.

Ecco l’ennesima aberrante distorsione della democrazia. Lo strumento referendario viene sfigurato del suo senso democratico più autentico,e i cittadini vengono dolosamente confusi e distratti dall’importanza dei contenuti in discussione che incidono sugli equilibri parlamentari, che alterano il concetto di rappresentanza democratica, e modificano la Costituzione, fondamento principe della nostra democrazia.

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