“Guidi? Non so se mi sarei dimesso al suo posto, a me non sarebbe successo”. Così il senatore di Ala, Denis Verdini, risponde a Susanna Bonfanti, inviata de L’Aria che tira (La7), all’uscita del tribunale di Firenze, dopo esser stato interrogato come imputato al processo sul crac del Credito Cooperativo Fiorentino di cui è stato presidente. Il parlamentare poi si corregge: “E’ difficile da stabilire cosa avrei fatto al posto della Guidi. Ma ma poi come si fa a giudicare i comportamenti altrui? Sono molto soggettivi. Le intercettazioni? Tutte quelle che mi riguardano sono finite sui giornali e neppure una è stata inserita in questo processo”. Verdini poi loda l’importanza delle riforme, affermando di averle votate convintamente e precisando: “L’origine è il Patto del Nazareno. Io sono convinto da sempre che questa legislatura nasce zoppa, non c’è niente da fare”. E infine esprime la sua posizione sul referendum sulle trivelle: “Non andrò a votare il 17 aprile, perché, indipendentemente da destra o sinistra, queste cose vanno decise in Parlamento

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