Quello che cerchiamo è una “spiegazione” di quanto accade e ci riguarda, non sopportando il vento della casualità. E con professionale cinismo dagli schermi della Tv, si ricorre alla infallibile arma del mistero, il surrogato della spiegazione, che non “spiega” alcunché, ma in compenso apre il varco alla qualunque. Ecco perché non c’è programma che prima o poi non civetti col mistero e i suoi derivati quali i complotti, i disegni oscuri eccetera eccetera, e fin qui restiamo comunque fra noi, sulla dura immanente terra, e giochiamo a nascondino fra casta e clienti, onesti e farabutti o, al massimo, fra terrestri e invasori alieni.

Il salto di qualità avviene quando si tira in ballo il trascendente, che è tale in quanto estraneo al rapporto fra sensi e cervello. Salto che finora, a parte le incursioni di Bruno Vespa dalle parti di San Giovanni Rotondo, è stato effettuato a quanto ricordiamo, solo da Mediaset, più di recente con la “Strada dei Miracoli” trasmesso da Rete 4 nell’anno passato e con “Angeli”, su Canale 5 venerdì 8 gennaio. Se il 6% più o meno regolarmente ottenuto sulla rete minore era un buon risultato (praticamente pari a quanto sudando le quattro camicie portavano a casa i contemporanei Floris e Giannini) il 9% conseguito sulla rete maggiore è scarsino anche se gli spettatori medi, proprio grazie al maggiore “affidamento” dell’ammiraglia, sono passati da 1,2 a 1,8 milioni e cioè un terzo in più.

Quel che colpisce è che, pur col cambio di canale e pur allargandosi di numero, gli spettatori abbiano mantenuto la medesima composizione demografica, sociale e territoriale. Chi sono costoro?
Il principale spartiacque non corre, come pensavamo prima di controllare i numeri (mai fidarsi delle idee a priori), lungo l’età (i giovani scettici gli anziani più propensi al soprannaturale), ma dipende dal sesso, posto che le donne, e particolarmente le nonne, costituiscono i due terzi del totale. Un secondo spartiacque è l’istruzione: lo share fra le licenze elementari supera l’11%, e passa al 9,5% fra le licenze di scuola media, al 7,5% fra i diplomati per finire al 3,5% fra i laureati. Il terzo spartiacque è territoriale: le regioni più popolose, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto navigano fra il 5% e il 7%, Puglia e Calabria scavalcano l’11%.

Al tirare delle somme, il genere “trascendentale” sembra poter contare su un pubblico compatto, ma di dimensioni contenute e forse il tenerlo confinato su Rete 4 dimostrava che a Mediaset conoscevano i loro polli. Se tanto ci da tanto, dopo l’incursione su Canale 5, presto o tardi torneranno all’antico. Sulla Rete 4 che un tempo fu di Fede.

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