Quella contro le molestie sessuali è un battaglia che in Egitto è appena cominciata. La prima legge ad istituire il reato rendendo le violenze punibili è arrivata appena l’anno scorso, e il contrasto messo in atto dal governo attraverso le forze di polizia non sembra sufficiente ad arginare un fenomeno troppo radicato. Nel video pubblicato il 19 luglio e andato in onda sul celebre network Youm Sabih, un poliziotta arresta un presunto molestatore durante la festa di Eid al-Fitr che segue il Ramadan. Proprio le feste e le manifestazioni di piazza sembrano essere diventate occasioni particolarmente delicate per il contrasto a questo tipo di violenze. In mezzo alla folla e alla confusione, raccontano alcune associazioni, i molestatori allungano mani, strappano o tagliano i vestiti delle donne. ‘Ho visto la molestia‘, un gruppo di azione locale, racconta di aver denunciato 77 casi di violenze verbali e 28 casi di molestie fisiche in un solo giorno di festa. Mentre fonti governative hanno riferito di oltre 80 arresti di uomini nel corso delle festività di quest’anno, e il ministero dell’interno, in previsione dei festeggiamenti, ha annunciato un maggior numero di agenti di polizia di sesso femminile, sia per le strade che sui mezzi pubblici. Una di queste è la protagonista del video, che però sembra farsi prendere la mano. Allontanato il presunto molestatore dalla folla, ripara in un cinema per poi schiaffeggiarlo e colpirlo più volte con il Taser. Un uso della forza, quello della polizia egiziana, spesso al centro di polemiche, tanto da spingere le stesse associazioni che pattugliano strade e piazze contro le molestie a temere conseguenze per il loro impegno. “Dopo la messa al bando di proteste e manifestazioni”, spiegano, “abbiamo paura che scendendo in piazza potrebbero arrestare anche noi”

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