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Migranti: il ‘clandestino’ come capro espiatorio di tutti i mali

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Le proteste contro i profughi confermano semplicemente che il nostro Paese, l’Italia, soffre di una profonda crisi morale. Non saremmo mai arrivati ad assistere a queste scene se, nell’ultimo paio di anni, alcune forze politiche non avessero improntato le loro campagne sull’odio verso l’immigrato perché prive di altre idee.

Trovare il capro espiatorio, la causa di tutti i problemi, “nell’altro” è già stato fatto in passato. Quando queste campagne xenofobe, di solito portate avanti da partiti populisti, hanno avuto successo si sono aperti gli anni più bui della nostra storia contemporanea.

I saluti romani e gli slogan “fuori i neri di qui”, fatti dai manifestanti a Roma, ci dovrebbero far pensare alle battaglie che i nostri nonni hanno dovuto affrontare per darci la possibilità di vivere in un paese migliore, democratico e anti-fascista.

E’ certo che l’ascesa di questi partiti razzisti è stata facilitata anche dalla mancanza di argomenti dell’opposizione, sia culturale che politica, che non ha saputo rassicurare l’opinione pubblica dimostrando che il multiculturalismo è una ricchezza e che l’immigrato non è la causa dei mali della nostra società.

Infatti, non è il “clandestino” che ha fatto sì che negli ultimi anni le diseguaglianze nel nostro Paese crescessero, né è lui, “il clandestino”, che invoglia decine di migliaia di italiani, spesso laureati, a lasciare il nostro Paese per andare all’estero a cercar fortuna, scappando da un sistema economico basato sulla raccomandazione, la corruzione e che non offre opportunità.

Per battere gli imprenditori della paura e superare quest’epoca difficile nella quale vive il nostro Paese, che ancora si regge sui pilastri di quello che è stato costruito dai nostri nonni, c’è bisogno di uomini con morale.

E’ la morale il punto cruciale oggi. O la si ristabilisce, costruendo un arte della politica per i cittadini, o cadremo vittime di quei politici che vogliono mettere l’italiano contro l’immigrato, solo per arrivare alla realizzazione delle loro aspirazioni personali ed economiche. Ed è proprio di questi ultimi che dovremmo cominciare a diffidare, perché questi xenofobi sono le avanguardie di mali ben peggiori.

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