Il Salone Satellite è nato nel 1998 con lo scopo di mettere in contatto i giovani designer di tutto il mondo con i più importanti imprenditori del settore riuniti a Milano per il Salone del Mobile. Lo scorso anno questo evento ha anche vinto il premio Compasso d’Oro, lo storico riconoscimento voluto da Gio Ponti nel 54, promosso dall’Adi (associazione design industriale) con il contributo di FederlegnoArredo, Regione Lombardia e Comune di Milano. Ogni anno circa 700 ragazzi si incontrano e si confrontano su questo palcoscenico, dove hanno debuttato alcuni progettisti ormai famosissimi. Da una manifestazione che vanta queste credenziali è legittimo aspettarsi molto, è legittimo sperare di trovare quanto di meglio i giovanissimi designer di tutto il mondo sono in grado di immaginare e di tradurre in pratica. Eppure nell’edizione di quest’anno niente, o quasi, sembra destinato a lasciare il segno. Gli stand propongono oggetti già visti, che non solo non superano il confine dell’innovazione estetica o funzionale, ma nemmeno sembrano provarci. Nessuno tra i giovani designer sembra aver avuto il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo.
“Sembra che ci siano tanti prodotti, sempre gli stessi. Forse il mercato è saturo, fare design oggi significa riuscire ad andare oltre a quello che c’è, ad intercettare nuovi bisogni”. Lo ha detto Lorenzo Goldaniga, un giovane studente di design che assieme ad alcuni colleghi ha realizzato il premio internazionale “Targa Giovani” che da quest’anno affiancherà la sezione principale del premio Compasso d’Oro, riservato agli studenti universitari di tutto il mondo. Il tema di questa prima edizione è il Design per l’alimentare e la nutrizione. In palio 30 mila euro, una somma che permetterà al vincitore di partire con una propria startup e chissà che con la promessa di un premio così allettante qualche studente (magari italiano) non riesca davvero a farci restare a bocca aperta.
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