Il Consiglio d’amministrazione della Rai, riunito a Milano, ha approvato il piano Gubitosi sul riordino dei telegiornali che dovrebbe consentire a regime risparmi compresi tra 80 e 100 milioni di euro. Hanno votato a favore cinque consiglieri su otto, contro il piano si sono espressi Antonio Verro, Rodolfo De Laurentiis e Guglielmo Rositani. Una decisione che arriva a poche ore dall’offerta di Mediaset per Rai Way e dall’apertura di Grillo a Renzi su una “riforma del servizio pubblico televisivo”.
Secondo quanto deciso dal cda, resteranno i marchi e i loghi di Tg1, Tg2, Rai Parlamento per la prima newsroom, e di Tg3, Rai News 24 e TGR, per la seconda newsroom. Questo, si sottolinea nel piano, a garanzia di identificabilità e pluralismo. Le due newsroom assumeranno poi il nome di Rai Informazione 1 (che avrà un solo direttore e sei vicedirettori) e Rai Informazione 2 (che avrà anch’essa un direttore e sei vicedirettori). Novità anche sul fronte delle nomine dei direttori delle testate giornalistiche. Il piano parla di procedure trasparenti che prevedano la pubblicazione sul sito dell’Azienda di un avviso pubblico rivolto sia ai dipendenti Rai, sia ai professionisti esterni. Un cambio sostanziale, questo, se si considera che finora i direttori di testata venivano nominati dal Cda. Sul fronte di internet, il piano punta a sviluppare un progetto per far diventare il web una fonte e uno strumento per la realizzazione del prodotto informativo Rai, anche interagendo con il pubblico dei social media.
“Dopo 35 anni”, ha commentato il direttore generale Gubitosi, “finalmente si riesce a cambiare, cade un muro invisibile ma storico. Il piano farà arrivare l’azienda ad una redazione unica. A 3 anni dall’implementazione l’azienda stima di poter risparmiare con il piano stesso, 70 milioni all’anno. Cambia l’informazione, pensiamo che sarà migliore, più aggiornata riportando l’azienda ad uno standard internazionale adottato da tutti gli altri broadcaster. Arriveremo a una redazione unica, ma faremo prima un passaggio dividendo in due le nostre attuali testate”.
Un modello che Gubitosi ha paragonato a ”quello della Bbc storica” al quale però “stanno convergendo un po’ tutti gli operatori. Oggi abbiamo almeno sei redazioni televisive e diventeranno due che confluiranno in un’unica”. Il piano è, secondo il manager Rai, “una gran semplificazione che ci permetterà di fare ancora più cose, di dare maggior qualità e servizio ai nostri utenti”. Quanto alle ricadute occupazionali Gubitosi ha assicurato che ”ci sarà una migliore utilizzazione dei giornalisti e di tutto il resto del personale”.