In piazza per difendere i diritti dei propri figli e quelli dei lavoratori contro i tagli sui servizi scolastici e su quelli per l’integrazione ai disabili. A Parma sotto il Comune governato dal sindaco Federico Pizzarotti un centinaio di persone protesta contro la minaccia della riduzione di risorse che rischia di smantellare il welfare della città ducale, da oltre 40 anni modello di eccellenza in tutta l’Emilia Romagna.

video di Giulia Zaccariello

Sotto i Portici del Grano ci sono sindacati, genitori ed educatori, i lavoratori delle cooperative sociali che in caso di razionalizzazione dei servizi temono di perdere il posto di lavoro. La protesta va avanti da oltre un mese, da quando l’amministrazione Cinque stelle ha mandato a monte un bando per la copertura del servizio di integrazione ai disabili a scuola, minacciando di interromperlo a metà anno, e annunciando anche una riorganizzazione dei servizi educativi. E la protesta non si è fermata nemmeno dopo che nei giorni scorsi il primo cittadino è tornato sui suoi passi, assicurando di avere trovato le risorse per mantenere il servizio di integrazione scolastica ai disabili almeno fino a giugno, rinunciando all’assunzione del direttore generale del Comune.

Causa della razionalizzazione, a detta del primo cittadino, è la legge di stabilità che porterebbe 20 milioni in meno nel bilancio del Comune di Parma. Ma per i sindacati la responsabilità è anche delle scelte della giunta, che non avrebbe fatto abbastanza per ridurre il problema ed evitare di scaricarlo sulle fasce più deboli: “I tagli del Governo ci sono, ma come ci sono sempre stati – ha spiegato Barbara Vigilante di Fp Cgil – Ma in nessuna città dell’Emilia Romagna hanno questa entità e soprattutto non possono gravare soltanto sul settore del welfare. L’amministrazione sta strumentalizzando la questione, si usano i servizi per l’infanzia e per i disabili per fare scudo contro il Governo”.

Dopo la retromarcia, il sindaco aveva annunciato l’intenzione di manifestare insieme alle famiglie per lanciare un segnale a Roma contro i tagli, partecipando alla fiaccolata organizzata dal Comitato dei genitori, a cui hanno aderito le tante associazioni della città che tutelano le persone disabili, docenti e partiti dell’opposizione. Poi però Pizzarotti ha desistito, proprio per evitare polemiche. “Avrei voluto essere presente alla fiaccolata, come mi è stato chiesto da alcuni genitori, per testimoniare la vicinanza del Comune – ha scritto il sindaco su Facebook – Ma alcuni che forse non credono nella battaglia sociale, cioè di tutta la società, ritengono che sia meglio essere ‘contro qualcosa’ e non ‘insieme per’. Domani sarò in ufficio, per trovare le risposte e le soluzioni ai problemi generati da questo governo e dai suoi tagli”.

Il primo cittadino Cinque stelle però si è detto unito nella battaglia insieme alle famiglie e ai lavoratori, e ha puntato il dito sulla responsabilità del Governo: “Come sindaco, come parmigiano, mi sono preso l’impegno di fare la mia parte per salvaguardare quelli che sono i servizi essenziali della mia città, questo ho fatto finora e questo intendo fare anche nel prossimo futuro – ha scritto su Facebook – Anche se non tutti riescono a comprenderlo fino in fondo, in questa battaglia, che io ho definito sociale e quindi di tutta la società, ognuno deve fare la propria parte, anche lo Stato deve fare la sua. Anche il governo deve fare la sua. E la loro parte è quella di non tagliare ai Comuni come fossero centri di spreco”.

Le rassicurazioni e le promesse del sindaco però non convincono i sindacati e soprattutto i lavoratori, che nel loro futuro vedono solo incertezza. “Dopo tanti anni di servizio – spiegano alcuni di loro – non sappiamo cosa aspettarci, non sappiamo se continueremo a lavorare o se chiuderanno degli asili. Abbiamo saputo dei tagli dall’amministrazione a dicembre e poi non abbiamo più sentito nulla”. Nel mirino c’è anche la scarsa disponibilità al confronto dell’amministrazione Cinque stelle, accusata di parlare più alla stampa che ai rappresentanti dei lavoratori. “Abbiamo 160 operatori soci di cooperative sociali che rischiano di perdere il posto di lavoro – aggiunge Elisabetta Oppici di Fisascat Cisl – Vogliamo certezze sul futuro, vogliamo che il nuovo bando sia fatto in modo da valorizzare il diritto al lavoro degli operatori che da anni si spendono per garantire un alto livello di welfare a Parma”.

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