Si sono introdotti durante la notte in una sede Aler della periferia di Milano e hanno tentato di incendiarla. È successo negli uffici di via Inganni, dove due persone hanno infranto una finestra con una pietra e si sono introdotti con del liquido infiammabile in un edificio dell’azienda che gestisce gli alloggi popolari della città, dando fuoco ad alcune scrivanie e faldoni. Quattro mezzi dei vigili del fuoco si sono recati sul posto, una palazzina in via Inganni nella periferia sud-ovest della città, intorno alle 2.30 di notte dopo la segnalazione che del fumo stava uscendo da una finestra. All’interno dei locali sono stati trovati colli di bottiglia spaccati. L’azione, al momento, non è stata rivendicata e le due persone non sono state identificate. Gli accertamenti degli agenti di polizia sono ancora in corso.
“Quello è uno sportello per gli inquilini Aler, non c’entra nulla con le assegnazioni – dicono all’Aler – è un gesto davvero senza senso”. Anche se non sono note le cause del gesto, l’incendio si è verificato dopo un’ulteriore giornata di tensione per la questione case popolari di Milano, dopo che ieri sono stati sgomberati due centri sociali in zona Corvetto, dove gli scontri con l’area antagonista sono proseguiti fino a tarda sera. Lunedì, invece, erano scoppiati violenti tafferugli nel quartiere Giambellino dopo lo sfratto di una coppia da una casa di proprietà dell’Aler.
“Un gesto ignobile”, è la condanna dei sindacati. “Lo stato di degrado e illegalità che sta vivendo la città di Milano non è altro che la diretta conseguenza di una politica dell’abitare cieca ed errata – hanno scritto in una nota Cigl, Cisl, Uil e Confsal – I lavoratori di Aler Milano sono diventati il bersaglio prescelto di continui assalti e vessazione. La loro incolumità è messa a dura prova quotidianamente”, hanno detto le sigle, aggiungendo che “la situazione è ormai intollerabile e ingestibile. La legalità e l’ordine civico devono essere ripristinati al più presto e i colpevoli perseguiti”, concludono i sindacati.
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