Falsi invalidi? No, veri delinquenti. Ci risiamo, adesso le indagini della Procura di Napoli si spostano da Chiaia alla Ferrovia. La storia sembra ripetersi con gli stessi protagonisti: il medico corrotto, il funzionario infedele, i clan della camorra che si contendono il territorio ed i beneficiati dall’assegno di invalidità.
Tutto inizia nel 2009 a santa Lucia dove le indagini dei Carabinieri portano all’arresto di un consigliere di centrodestra di municipalità plurivotato che aveva messo in piedi un sistema che “creava” falsi ciechi.
In seguito l’incendio doloso dell’archivio pensioni di piazza Nazionale (zona Ferrovia) ed oggi la notizia da un pentito di camorra che la centrale operativa di questo sistema criminale sarebbe ancora in piena attività.
Magra è la consolazione nel ricordare che appena un mese fa persino a New York venivano arrestate 106 persone, di cui 76 ex poliziotti e 8 ex vigili del fuoco responsabili della più grande frode della storia ai danni della Social Security, l’ente federale erogatore delle indennità previdenziali. Questi galantuomini, utilizzando la tragedia dell’attentato alle Torri gemelle, coordinati da un avvocato e da altri funzionari corrotti avevano messo in piedi una spregevole truffa che li ha portati diritto in carcere.
Cosa c’entrano i veri disabili con queste storie? Niente, proprio niente.
Che ne direste allora se iniziassimo a parlare solo di veri delinquenti e non più di falsi invalidi?
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