“Non vogliamo ritrovarci al primo gennaio 2015 nella situazione di quest’anno”. Così il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che, dopo aver dato il via al tradizionale rincaro dei pedaggi autostradali, ha cercato di sedare gli animi degli automobilisti mettendo in piedi il sistema di sconti per i pendolari annunciato venerdì 24 gennaio in coda al consiglio dei ministri sulle privatizzazioni e la sanatoria fiscale.

“Per questo nei quattro mesi da qui a giugno partiranno i lavori di un Tavolo tecnico a cui parteciperà oltre al Mit, al Mef e all’Aiscat, anche l’Autorità di regolazione dei trasporti, per trovare soluzioni stabili per l’intero comparto autostradale, garantendo la concreta realizzazione degli investimenti, ma anche il contenimento delle tariffe”, ha aggiunto Lupi. Pur sostenendo che gli aumenti di quest’anno, attentamente verificati a fronte dei reali investimenti effettuati, corrispondono a precisi obblighi contrattuali. “E i patti uno Stato come l’Italia li rispetta, assicurando all’intero settore la certezza e la stabilità del quadro regolatorio”, ha chiosato.

E, sebbene i rincari siano “verificati” e “dovuti”, dunque, il ministro si è sentito in dovere di cercare delle soluzioni. Queste, in particolare, le strade ipotizzate: rivisitazione del programma, anche sotto l’aspetto temporale, degli investimenti, in accordo con gli Enti territoriali; prolungamento del periodo concessorio nel rispetto del diritto comunitario; imputazione del costo delle opere non ammortizzate a carico del concessionario subentrante; spalmatura dell’aumento tariffario su più periodi regolatori; accorpamenti o fusioni di tratte autostradali contigue, allo scopo di ridurre l’estrema frammentazione del settore, con conseguenti benefici di natura economico-finanziaria. Per chi è tutto da vedere.

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