Completerà il suo mandato. Nichi Vendola resterà alla guida della regione Puglia fino alla fine. Lo ha detto lui stesso ai giornalisti. “Fino alla fine, fino alla fine”. La decisione arriva dopo che il presidente della Regione nonché leader di Sel era stato messo alle strette dal Pdl, i cui consiglieri continuano l’occupazione dell’aula del Consiglio.

”Abbiamo bisogno di stare saldamente al timone di questa nave che è la Puglia – ha proseguito – e continueremo a provare a risollevarla, a fare del bene a questa terra, a sentirne davvero tutte le pene e a provare di corrispondere con politiche pubbliche che forse dovremmo soltanto propagandare e raccontare meglio”. Nel frattempo è in corso a Bari, nella sede della presidenza, l’incontro tra forze sociali e associazioni datoriali perché, ha spiegato Vendola, “stiamo rilanciando l’azione di governo in Puglia”.

Vendola ha anche dichiarato che ora che la campagna elettorale è finita, è giunto il momento di affrontare i problemi. “Ci sono per intero tutti i problemi delle giovani generazioni e del mondo del lavoro, dobbiamo affrontarli con grande serietà. Credo che il quadro assolutamente confuso, caotico, che vi è nella politica nazionale è tale che – ha aggiunto – mette molto a rischio, in una fase così drammatica di crisi, i territori, le regioni e i comuni. Alloraabbiamo bisogno di rinsaldare un modello di governo partecipato“.

Nel frattempo sono partite le consultazioni in vista del rimpasto della giunta, che si rende necessario in seguito all’elezione in Parlamento di tre membri del governo regionale: alla Camera, gli assessori al Bilancio, Michele Pelillo (Pd), e alla Programmazione e Politiche giovanili, Nicola Fratoianni (Sel); al Senato, l’assessore Dario Stefano (Puglia per Vendola). Potrebbe essere sostituita anche l’assessore regionale allo Sport, Maria Campese, che si è candidata alla Camera, in Piemonte, nelle liste di Rivoluzione civile. Probabilmente Vendola coglierà l’occasione del rimpasto per ridurre anche i costi della politica e quindi il numero complessivo degli assessori, dagli attuali 14 a 10 oppure 11. Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe ridurre anche il numero degli assessori esterni, dai quattro attuali a un numero massimo di due.

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