Stop alle guerre intestine e agli scontri interni. E chi non è d’accordo vada pure “fuori dalle palle”. Se Beppe Grillo esclude senza mezzi termini chi solleva i dubbi sulla gestione democratica del Movimento 5 Stelle, non la pensano così gli attivisti e i militanti ‘dissidenti’, che online contestano le sue dichiarazioni.

“La chiusura su se stessi funziona nel breve periodo, ma alla lunga genera mostri”, scrive su Facebook il consigliere dell’Emilia Romagna Giovanni Favia, che già in passato aveva contestato la scarsa trasparenza di Grillo e Casaleggio. “L’M5S – prosegue – nasce per autogovernarsi, dal basso, senza ‘capibastone’, cittadini che rappresentano altri cittadini”. Rincara la dose Valentino Tavolazzi, l’espulso ferrarese che continua a lavorare dentro al Movimento e da qualche settimana è diventato punto di riferimento per le voci critiche verso i vertici. ”Nel M5S la democrazia non è un optional – osserva-. E non è negoziabile come contropartita del risultato elettorale”. Poi critica Casaleggio e manda a dire al comico: “A Beppe Grillo vanno massima stima e riconoscenza, ma il Movimento non è solo suo. Nessuno può cacciare nessuno, senza confronto democratico e senza libere votazioni”.

Dichiarazioni che rappresentano gli umori di tanti attivisti dopo l’aut aut del leader, anche se la maggior parte di loro, nei commenti sul blog concorda con la “linea dura”. “Bravo Beppe, avanti così”, scrivono. E ancora: “fuori i carrieristi”, “bene fare chiarezza”, “chi non è d’accordo fuori dalle palle subito”. Ma c’è anche chi ricorda al leader 5 Stelle, sia sul blog che sul profilo Facebok di Favia, che non è possibile liquidare in modo così superficiale e sbrigativo la discussione interna. “Ma è Grillo o quel fanatico di La Russa con la parrucca?”, scrive Quesito mentre Alex evidenzia il paradosso: “Chi non è d’accordo e dice che sono poco democratico ‘fuori dalle balle’! Mi sembra giusto, lo trovo molto democratico come ordine!”. Daniel, però, ricorda al comico che “non si può dire che queste Parlamentarie siano state il massimo della trasparenza” ed Enzo difende gli attivisti che possono “benissimo fare domande su domande ponendosi problemi sulla democrazia del MoVimento”. Luca ricorda invece si rivolge al blogger: “Beppe stai sbagliando, qualche giorno fa riferendoti alla Casta hai scritto: ‘Noi siamo noi e voi non siete un c…’, che differenza c’e adesso con loro?”. 

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