Un nuovo numero del Fatto. E parliamo di nuova politica. Mentre avviamo il dialogo del lunedì, che terrà compagnia spero a voi, ma anche a noi, vale la pena soffermarsi su questa parola: nuovo. Che tutti ripetiamo, che invochiamo. Mentre tanti, troppi, si propongono come personificazione – incarnazione, verrebbe quasi da dire – del cambiamento.

Fermiamoci allora un attimo, prima di partire insieme per l’avventura del lunedì, a pensare che cosa significhi davvero la parola magica: “nuovo”. Pare diventato sinonimo di buono. Positivo. Ma non è necessariamente così. Lo abbiamo visto, senza andare troppo indietro, dopo Mani Pulite. E ancora prima, in tante fasi di “crisi” della vita civile. Un’altra parola che ci richiede un attimo di riflessione: crisi, che significa scelta.

Forse tutto parte da qui, da una scelta che implica responsabilità. Ecco, magari sono queste le chiavi per vivere bene la settimana. E non solo. È un momento difficile, questo che siamo chiamati ad affrontare, ma come tutte le crisi è anche una grande opportunità.

Facile, troppo facile, liquidare tutto con uno slogan: nuovo. Guardare al futuro archiviando – amnistiando? – il passato. Invece può essere vero il contrario, come diceva Carlo Levi: “Il futuro ha un cuore antico”. Vale per chi si candida a dare una svolta alla vita del Paese, ma deve dimostrare una credibilità costruita in anni di impegno e coerenza. E vale anche per l’Italia, per tutti noi, quando nello scontento e nell’insicurezza si dimentica quanto di grande si è costruito.

“Nuova” in questo senso speriamo sia allora la politica. E anche la nostra uscita del lunedì in cui i lettori troveranno, spero, il sapore degli altri giorni: sarà un giornale che non farà sconti a nessuno, ma non per demolire. Al contrario, per provare a costruire insieme qualcosa di autenticamente diverso. Insomma, sarà una critica che nasce dalla speranza e da un attaccamento profondo. Come è sempre stato nello spirito del Fatto. Nella consapevolezza che i giornali e i cittadini debbono avere un ruolo di “scelta” e di “responsabilità”.

Saremo con voi tutti i giorni. Anche il lunedì, appunto. La settimana, più di ogni altra scadenza, dà un ritmo alla nostra vita, fin da bambini (per questo dedichiamo una pagina anche a loro, che insieme con noi questa mattina si avviano agli impegni che li aspettano), quando si butta un occhio alle pagine ancora vuote del diario e fino alla data invitante, stampata in rosso: sabato.

Scrivendo sembra di avere accanto quei milioni di persone che, sparse per tutta l’Italia, si alzano e si preparano. Almeno questo momento forse è uguale per tutti: una tazza di caffè, gli stessi profumi , i rumori ancora rarefatti, prima di avviarsi ognuno alla propria vita.

Già, il lunedì più di ogni altro giorno è tempo di piccoli bilanci, quindi di incertezza, ma anche di aspettativa. Un momento importante e delicato. Volevamo esserci. Con un giornale da tenere con voi per tutta la settimana. Cercheremo di offrirvi soprattutto idee e approfondimenti nel giorno in cui si riparte per vivere e lasciare – ognuno a suo modo – un contributo, un segno. Parleremo tanti linguaggi: ci saranno le inchieste, ma anche i racconti. E la musica, perché abbiamo bisogno di armonia in questi tempi impegnativi. Da affrontare insieme. Buona settimana.

Il Fatto Quotidiano, 15 Ottobre 2012

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