Una nomina che di tecnico sembra avere davvero poco. Il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi ha indicato la segretaria del suo ex capo gabinetto, nonché direttore generale per gli Spettacoli dal vivo, Salvatore Nastasi, per il posto di presidente del collegio revisori del Museo egizio di Torino. Carla Gobbetti, questo il nome designato dal ministro con lettera firmata dallo stesso Nastasi, non risulta però iscritta all’albo dei revisori, né laureata. Condizione che in un clima di stretta sui controlli sta generando non pochi imbarazzi tra i soci della Fondazione del museo.

“Non conosco la persona e non giudico le capacità, ma è evidente che il Museo egizio non conta nulla per Roma, anche se è il miglior museo al mondo”, Andrea Tronzano, capogruppo Pdl in Comune a Torino è stato tra i primi a sollevare la questione a Palazzo di Città. “Il presidente dei revisori è senza laurea e senza i necessari requisiti, da quanto emerge dal curriculum. Chiedo al sindaco Fassino di ripensare a questa nomina e al “governo tecnico” di essere tecnico e non ricorrere ai peggiori sistemi che tanto danno fastidio ai cittadini”.

La nomina è piovuta sulla Fondazione a ridosso del rinnovo di cariche e statuto, in scadenza la scorsa settimana. L’ultima riunione utile, il 3 ottobre, si è però conclusa con un nulla di fatto poiché non è stato ancora trovato l’accordo sul nuovo statuto. La Provincia vorrebbe introdurre nuove regole per l’accesso alle nomine, ma ciò escluderebbe dalle cariche la Gobbetti, designata dal ministero. Una bella gatta da pelare, su cui il ministro Ornaghi, ad oggi, continua a non esprimersi. “L’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo dei revisori è una norma di garanzia e nel caso specifico di una Fondazione come quella del Museo egizio sarebbe quanto mai opportuna – è l’opinione dell’assessore provinciale alla Cultura Ugo Perone, contrariato dalla scelta del ministro – al di là delle questioni di diritto questa nomina pone una questione di opportunità politica. In un contesto di accresciuta sensibilità sui controlli tutti gli enti dovrebbero trovarsi d’accordo sulla necessità di attenersi a criteri di severità”.

Criteri che fino ad oggi non sono però contemplati, come obbligo, negli statuti di enti e fondazioni, tanto che Carla Gobbetti, e molti come lei, possono ricoprire incarichi di grande responsabilità senza essere in possesso di particolari titoli. Nello specifico la signora Gobbetti, da anni in servizio nella segreteria del super funzionario Salvatore Nastasi, capo gabinetto del Ministro dal 2009 (prima con Bondi, poi Galan e infine Ornaghi), con il diploma da segretaria di amministrazione può oggi ricoprire l’incarico di vice presidente del cda dell’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” ed essere presidente del collegio dei revisori della Fondazione Teatro Stabile di Torino e del Centro Teatrale Bresciano.

Tutto rimandato, dunque. E mentre prosegue il braccio di ferro tra Roma e Torino, la Fondazione va avanti in regime di proroga. Ma non potrà farlo ancora a lungo. Trascorsi 45 giorni dalla scadenza delle cariche dovrà già essere stato approvato il nuovo statuto e le nuove nomine, altrimenti l’Egizio sarà commissariato. “Per quel che ci riguarda, nella nomina del nostro rappresentante, noi rispetteremo il regolamento del Comune, che prevede criteri stringenti sui requisiti – prende le distanze l’assessore alla cultura di Torino, Maurizio Braccialarghe – se il ministero continua a ritenere che questa norma invece non debba essere inserita nello statuto della Fondazione, si assumerà le responsabilità della sua scelta”.

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