Il mondo FQ

Chi parte all’attacco
della Siria?

Commenti

Cerchiamo di dare un’occhiata nel prossimo futuro. Usando i sintomi che possiamo leggere. L’Italia ha chiuso la sua ambasciata a Damasco. Gli altri paesi Nato stanno facendo altrettanto. Non è solo un gesto politico (grave e stupido): è una misura definita prudenziale. Si pensa a un attacco. Da dove verrà?

I generali del Pentagono si sono affannati, nei giorni scorsi, a spiegare ai candidati repubblicani per la Casa Bianca, che attaccare dall’alto la Siria significherebbe fare più morti tra la popolazione civile di quelli che facemmo nella guerra di Libia. Aggiungono che un attacco aereo non sarebbe comunque sufficiente, perché poi bisognerebbe mettere piede sul territorio. E questo non si può fare senza mettere in conto dei morti di carnagione bianca e con passaporto euro-americano.

Ma ci sarebbe una soluzione: un bell’attacco in partenza dal territorio turco. L’esercito c’è ed è quello di un paese islamico, ma anche Nato, molto ambizioso, di circa 80 milioni di abitanti. I soldi ci sono e sono quelli dell’Arabia Saudita. L’informazione c’è, ed è quella di Al Jazeera.

E poi c’è Avaaz, Facebook. Che si vuole di più?

Ankara recalcitra, ma è una ritrosia da finta verginella. La tentazione è forte. E poi questa sarebbe la soluzione migliore per il premio Nobel per la pace. Potrebbe restare in secondo piano, come fece in Libia. E dire ai suoi supporters democratici di avere acconsentito per difendere i diritti umani.  Perfetto. Tutti gli altri già pensano al prossimo colpo contro l’Iran. Meglio se la situazione dell’area sarà già in piena destabilizzazione. Così i bombardamenti su Teheran si noteranno meno.

Tre piccioni con una sola fava turca: un colpo a Hamas, uno a Hezbollah, il terzo, finale, a Teheran. Come sicuramente dirà, ridendo, la signora Hillary Clinton, “veni, vidi, morì”. Il riferimento fu a Gheddafi. Questa volta sarà sul cadavere di Bashar, che parla inglese. Siamo a una svolta: i diavoli precedenti (quelli che abbiamo giustiziato) erano tutti non anglofoni: Milosevic, Saddam, bin Laden, Gheddafi. Si allarga l’area linguistica. E la nostra globalizzazione, bellezza!

Noi ci saremo, statene certi. Cioè ci sarà l’Italia, per confermare che siamo forti contro i deboli, e che siamo servi nei riguardi dei potenti.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione