Parcheggio sì o parcheggio no? Nelle moderne metropoli l’interrogativo equivale all’amletico «essere o non essere?» A Milano il piano dell’ex sindaco Gabriele Albertini per 137 nuovi silos ha creato situazioni di grande disagio: scavi nelle piazze rese inagibili per anni, intralcio alla circolazione, danni agli stabili, ai negozianti…

Ogni tanto, per fortuna, il buon senso prevale. E allora può succedere che un inutile cantiere per box sotterranei sia bloccato da un assessore dotato, per l’appunto, di buon senso dopo che i residenti si sono battuti invano per difendere il loro territorio dalla speculazione. Venerdì scorso in piazzale Lavater a Milano, Lucia Castellano, assessore ai Lavori pubblici della giunta Pisapia, ha ricevuto gli applausi di quanti, dal 2005, si sono opposti allo sventramento della piazza – ricca, fra l’altro, di 34 alberi centenari e dichiarata di interesse pubblico, protetta con vincolo paesaggistico – per farne l’ennesimo parcheggio della zona.

Dopo anni di altalenanti pareri delle varie commissioni, ricorsi al Tar, mobilitazione dei cittadini organizzatisi nell’attivissimo Comitato per la difesa di piazzale Lavater, Palazzo Marino ha trovato un accordo extragiudiziale con la società Co Mer che mette la parola fine al progetto che avrebbe stravolto la viabilità della piazza.

Una lunga battaglia che aveva visto schierarsi in difesa del verde e della vivibilità personaggi come il critico d’arte Gillo Dorfles che in piazza Lavater aveva scelto di vivere vent’anni fa perché gli ricordava certi angoli di Parigi. O il violinista Salvatore Accardo, residente nella vicina via Pancaldo, che la considera un’oasi di tranquillità. Ma anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa – abita a un centinaio di metri dalla piazza in un palazzo tutto marmi, ex sede del Popolo d’Italia – aveva espresso parere sfavorevole dichiarando in un’intervista al Giornale «si tagliano parcheggi a pagamento in superficie per realizzare parcheggi sotterranei che rimangono vuoti… In questo modo si rivelano utili solo per chi li progetta e li costruisce».

(Mai avrei pensato di trovarmi così d’accordo con l’ex dirigente del Fronte della gioventù!!)

Uno spiraglio si era aperto nell’estate 2010 quando il comitato per la Difesa di piazzale Lavater era stato ricevuto a palazzo Marino, ma le promesse di Letizia Moratti erano state disattese e il 18 febbraio 2011 la società Co Mer si era aggiudicata la gara d’appalto. Per fortuna il vento è cambiato e, incrociamo le dita, a Milano si affrontano i problemi in un modo diverso. Le situazioni di criticità sono tante: dopo la chiusura dei cantieri di piazza Lavater e piazza Buonarroti, l’assessore Castellano intende rivedere l’intero piano parcheggi cittadino.

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