Clamoroso scoop del telegiornale di Italia 1, Studio aperto. Un giornalista della testata è riuscito ad avvicinare una frequentatrice di festini off. La sua confessione senza peli sulla lingua in questo servizio.

Giornalista – Lo scandalo delle notti milanesi si allarga a macchia d’olio. Sesso, vizi e nomi illustri stanno riempiendo pagine di giornali e conversazioni sotto gli ombrelloni. Ma alla trasgressione non c’è limite, come dimostrano le parole di Alice (il nome è di fantasia, perché in realtà lei si chiama Rachele M. e viene da Montichiari) una modella che ha accettato di incontrarmi in un bar del quartiere Brera per raccontarmi una delle sue notti ad alta intensità.

Come hai cominciato a fare la “modella”?

Tre anni fa. Ho partecipato ad un provino e sono stata scelta, così mi sono trasferita a Milano dall’Umbria.

Si guadagna bene col tuo, diciamo, “lavoro”?

Gli inizi sono stati difficili. Per mantenermi ho fatto di tutto, cameriera, ragazza immagine, accompagnatrice al Museo Poldi Pezzoli…

Cioè? “Accompagnatrice” particolare…

Accompagnavo i visitatori e gli spiegavo le opere.

La cosa di cui ti vergogni di più?

Certe foto “giornalistiche” per Studio aperto. Se potessi non le rifarei.

Mi dicevi che anche ieri sera hai fatto “nottata”… Come è andata?.

Niente, ero con delle amiche a prendere l’aperitivo a corso Como, quando mi avvicina un calciatore, S.T..

Lo avevi già “incontrato”?

No, non seguo il calcio. Mi hanno spiegato le amiche chi era. Comunque sembrava un tipo simpatico, così usciamo insieme. Saliamo sul suo Suv e dopo pochi chilometri arriviamo in questo locale, da Filippo. Era pieno di gente…

Chi altro c’era in questo ambiguo “locale”? Hai riconosciuto qualcuno?

Sì, la cantante Marcella Bella e Roberto da Crema, detto Baffo, quello delle televendite.

E che facevano? O cosa “si” facevano…?

Mangiavano spaghetti. Al sugo di salsiccia, direi, ma non posso giurarlo.

Altri Vip?

Giovanni Rana. E mica prendeva solo tortellini…

A-ha! Beccato! E cosa “consumava”?

Una costata di manzo alta così.

Insomma, “cenate”… e poi?

Mi porta in quest’altro locale. Ormai erano già le 11, 11 e mezza… Un posto buio, fumoso, con la musica altissima. Mi presenta questi suoi amici: R.V., il figlio di un industriale, A.P., un comico che una volta avevo visto a Colorado… Gente così. Sembravano simpatici. Il mio amico ordina amari per tutti, ma lui no perché doveva guidare.

E qui cominciano le “conversazioni” in codice, quelle per procurarsi gli stupefacenti. Di cosa si parlava?

Le cose di cui parlano i giovani… Che a ottobre esce un nuovo romanzo di Umberto Eco, Yunus e il coraggioso concetto di banca etica, la crescente distanza tra ragazzi e politica e le ragioni di questo processo… Roba così, tanto per fare quattro chiacchiere.

E’ chiaro il messaggio. Si usano termini strampalati e poi il cameriere porta la “roba”. E poi?

Io devo andare in bagno e lui si offre di accompagnarmi. Davanti alla porta delle donne mette una mano in tasca e mi passa una bustina.

Eccola. La maledetta, onnipresente cocaina.

No, amuchina. Dice che anche se l’emergenza suina sembra passata è sempre meglio non abbassare la guardia.

Però lui in bagno, ormai fuori controllo, ti ha messo le mani dove sappiamo…

E’ rimasto a vigilare fuori dalla porta perché non si chiudeva bene. Poi siamo usciti dal locale.

Naturalmente, ormai la droga era stata acquistata. Che ora era?

Direi quasi la mezza. Risaliamo in macchina e mi chiede se ho voglia di divertirmi un po’…

E qui comincia la “festa”?

Dico di sì e vado a casa sua. Lui chiude le tende e si abbassa sotto al divano da dove tira fuori…

Cocaina, anfetamine, Mdma…

La Nintendo Wii. Abbiamo giocato a tennis fino alle due. Poi lui si è accasciato sul divano. Pallido, sudato, stava proprio male.

I sintomi dell’overdose…

Lo stinco con le patate. Gli si era piantato. Allora gli porto la coca…

Perché a casa era pieno, naturalmente…

Ne aveva due bottiglie in frigo. Per digerire resta la meglio cosa. E appena è stato meglio ho insistito per andare a casa in taxi. Voleva darmi i soldi…

Quanti? 1000, 2000 euro? Sono queste le tue cifre?

Ma che? Da lì a casa mia saranno due chilometri, pure col supplemento notturno saranno 10 o 15 euro a seconda di quanto è ladro il tassista!

Alice finisce il suo caffè e mi saluta. Deve andare a lavorare. Tra poco, per lei come per tante altre “colleghe”, ricomincia la torbida movida milanese dove tante povere ragazze bruciano la loro gioventù, infilando il tunnel della notte senza sapere se rivedranno la luce del giorno.

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