Nel totale occultamento dei mass media nostrani è cominciato a Chantilly, in Virginia, l’incontro annuale del gruppo Bilderberg. Fino al 4 giugno questa cupola composta da banchieri, manager, politici, militari e giornalisti discuteranno su come perseverare con quel sistema neoliberista che permette a 8 persone di possedere una ricchezza pari a 426 miliardi di dollari, una somma equivalente a quella che hanno 3,6 miliardi di persone.

Il gruppo Bilderberg, annualmente raduna, in lussuosi alberghi a porte chiuse, il gotha della plutocrazia mondiale. Il nome del club deriva dal nome dell’hotel de Bilderberg a Oosterbeek, nei Paesi Bassi dove si tenne nel 1954 la prima riunione.

Tra i 130 partecipanti di Chantilly saranno presenti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, David Cohen ex vicedirettore della Cia, José Manuel Barroso presidente della Goldman Sachs e Christine Lagarde direttore del Fondo Monetario Internazionale. In nostra “rappresentanza” oltre al solito John Elkann ci saranno Lilli Gruber e Beppe Severgnini. Ovviamente nulla potranno riferire perché, proprio come accade con la Mafia e la Massoneria, è vietatissimo far uscire notizie; viene da domandarsi cosa ci vadano a fare dei giornalisti se poi non possono svolgere quello che dovrebbe essere il loro compito e cioè informare i cittadini. Perché i maggiori organi di “informazione” non reputano sia importante dare la notizia che gli uomini più potenti del mondo si incontreranno per alcuni giorni tutti insieme e a porte chiuse?

In questi incontri vengono stabilite le nostre sorti, quel che resta del nostro futuro di cittadini. Verranno spartite quelle poche ossa rimaste di ciò che un tempo erano gli Stati. Si pensi che le multinazionali hanno più potere degli Stati, delle prime 100 entità economiche, 67 sono multinazionali e 33 governi. Oggi questa élite transnazionale gestisce ogni aspetto delle nostra struttura sociale, controlla i mass media, l’industria agroalimentare, la stampa della moneta e purtroppo, dramma dei nostri tempi, anche la politica.

Gli incappucciati 2.0 del gruppo Bilderberg, in nome del dogma neoliberista che ha come unico fine privatizzare e liberalizzare, anche quest’anno ratificherà quel progetto sociale che causa la morte dai 30 ai 50 milioni di persone per fame. Eppure basterebbero soltanto 40 miliardi di dollari per porre fine a questo sterminio, ma i signori del Bilderberg non si incontrano per salvare vite ma proteggere e aumentare ricchezze. Ciò giustifica i circa 1800 miliardi di dollari che si investono annualmente in armamenti.

A mio avviso il vero dramma è che a più di 60 anni dalla nascita del club Bilderberg e circa 40 dalla Commissione Trilaterale, non sono più necessari segretezza e silenzio intorno a questa cupola di potere. Questo perché si è riuscito, ed è tipico delle dittature, a costituire un popolo complice che sostiene e difende l’élite dominante. La vera sfida è liberare i più da questa ipnosi collettiva e riprenderci le chiavi del nostro futuro.

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