9. Scegliere tra Clinton e Trump era come scegliere tra Renzi e Berlusconi. O, se preferite, tra la Picierno e Razzi. Gli Stati Uniti avrebbero perso comunque. E infatti hanno perso. Hillary era l’iniezione letale silenziosa, Donald la bomba atomica: come sempre, gli americani hanno scelto il finale più esagerato e fanfarone. Sono fatti così. “Tu chi avresti votato?”, mi domanderete provocatoriamente. Facile: Bernie Sanders. Un po’ perché mi piace e un po’ perché piace a Rosario Dawson.

10. Anche sulla vicenda Trump, larga parte del giornalismo pensoso ha dimostrato di essere completamente scollegata dal reale, reputando “impossibile” ciò che per loro era moralmente inconcepibile: ovvero la vittoria di un buzzurro come Trump. La sua elezione è un’altra mazzata per le vedove inconsolabili del menopeggismo. Più si arrabbiano perché a “sinistra” non si fanno bastare gli improponibili Renzi e le Clinton, e più gli elettori danno loro torto. Non ne beccano una. A tal proposito, una cosa buona nella vittoria di Trump c’è: la reazione di Zucconi. E’ davvero una sagoma in queste ore. Idolo Vittorio: mille di questi giorni.

P.S. Scusatemi, ma adesso vado a risentirmi Pigs (Three Different Ones), per poi dedicarla a Trump. Proprio come ha già fatto il Mahatma Roger Waters.

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Elezioni Usa 2016, dieci cose sulla vittoria di Donald Trump

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