L’ultima frontiera della corruzione è di natura “medica”. Perché un dirigente di primo piano del Comune di Benevento arrestato insieme ad altre nove persone, aveva escogitato un insolito utilizzo del laparoscopio per ottenere dagli imprenditori bustarelle pari fino al 7% del valore degli appalti: con la speciale microtelecamera, utilizzata in medicina per interventi chirurgici, riusciva a conoscere in anticipo, prima dell’apertura delle buste, le offerte contenute nelle procedure di partecipazione. Al centro dell’indagine alcuni appalti di Palazzo Mosti che rientrano nel progetto Piu Europa.

I carabinieri del reparto operativo del comando Provinciale di Benevento, coordinati dal procuratore Giovanni Conzo e del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino, hanno eseguito i provvedimenti emessi dal gip nei confronti di 10 indagati accusati a vario titolo di corruzione e turbata libertà degli incanti: fra questi il dirigente apicale del comune di Benevento, Angelo Mancini, alcuni intermediari e gli imprenditori titolari delle ditte edili vincitrici delle gare. I militari dell’Arma hanno eseguito perquisizioni, il sequestro di denaro e beni mobili e immobili: “È stato messo in luce un sistema per consentire l’aggiudicazione gli appalti rientranti nel Progetto Piu Europa del Comune di Benevento alle ditte compiacenti”.

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