Quando il risultato è andato definendosi, davanti al comitato elettorale del primo sindaco donna di Brindisi è comparso lui, l’ex primo cittadino finito ai domiciliari lo scorso 6 febbraio, Cosimo Consales. Dice di non aver fatto campagna elettorale per la sua erede Angela Carluccio, sostenuta dai Cor di Raffaele Fitto e da quattro liste civiche nelle quali è rappresentata buona parte dell’ex maggioranza caduta assieme a Consales, eppure è lì, a festeggiare con i ‘suoi’: “Ha vinto una professionista molto valida, ha vinto uno schieramento che vuole governare la città di Brindisi nell’interesse di Brindisi – dice l’ex sindaco – Hanno vinto i ‘criminali’, come li ha definiti Michele Emiliano, che vogliono solo salvaguardare la città di Brindisi”.

Il presidente della Regione Puglia, l’uomo che aveva cercato di fermare il cammino amministrativo di Consales prima dell’intervento della magistratura, è il grande sconfitto nella battaglia per il controllo del Comune nel capoluogo pugliese. Il suo candidato, l’imprenditore Nando Marino, che ha scelto e sostenuto nei tre mesi di campagna elettorale, si è fermato al 48,87% nel ballottaggio. In un secondo turno durante il quale si è recato alle urne appena il 41% per cento degli elettori, Marino ha raccolto 646 voti in meno della Carluccio, avvocato civilista, ma soprattutto meno preferenze (circa 1.200) di quante ne aveva fatte registrare il 5 giugno, quando le sette liste a suo supporto lo avevano trainato verso un risultato incoraggiante. Emiliano ha commentato a caldo: “Il mio ringraziamento a Nando Marino per essersi battuto come un leone in una situazione difficilissima seguita alla prematura caduta dell’amministrazione per intervento della magistratura – ha scritto su Facebook – Il cammino per restituire a Brindisi legalità e buon governo è ancora lungo e lo faremo tutti insieme. Bravo, Nando”.

La realtà racconta però di un Emiliano che ha voluto un forte allargamento verso il centro, con Udc e Ncd nella sua coalizione, e ha sostenuto una personalità come quella di Marino, distante dagli ambienti del Partito Democratico, che non ha fatto breccia negli elettori di centrosinistra. La marcia indietro nel numero delle preferenze rispetto al primo turno certifica l’incapacità di sfondare tra gli elettori del Movimento Cinque Stelle e della coalizione di stampo ambientalista Brindisi Smart, che avevano ottenuto il 19 e il 14 per cento al primo turno. Ma in città arretra anche il Pd, fermo al 10% con 5.071 voti, circa 3.700 in meno rispetto alle amministrative del 2012 quando il Dem appoggiarono Consales e molti di quei voti arrivarono dagli uomini che il presidente della Regione ha voluto – giustamente – allontanare senza però saper rigenerare il partito, all’interno del quale sono comunque rimasti un assessore e un consigliere di maggioranza dell’ex giunta. Il rinnovamento a metà, ulteriormente annacquato dall’imbarcata di molti esponenti provenienti da precedenti esperienze in Forza Italia non ha convinto chi chiedeva totale pulizia e alla fine ha favorito gli uomini più vicini a Consales, che si sono messi in proprio e al grido di “Brindisi ai brindisini” – in netto contrasto con la costante presenza ‘barese’ di Emiliano – hanno avuto la meglio assieme al movimento Noi centro dell’ex presidente della Provincia e attuale presidente dell’Invimit, Massimo Ferrarese.

Così, tre mesi dopo rientrano in consiglio, ancora tra le fila della maggioranza, ben sette tra assessori e consiglieri che avevano appoggiato l’ex sindaco fino a quando la magistratura non aveva messo fine alla sua esperienza accusandolo di corruzione in un’inchiesta legata allo smaltimento dei rifiuti. Tra di loro anche l’uomo messo nel mirino da Emiliano, Pasquale Luperti, titolare dell’Urbanistica attualmente indagato per “turbata libertà del contraente e falso ideologico. Il presidente della Regione ne aveva chiesto l’esclusione dalla giunta criticandone – tardivamente – la nomina e denunciando “gravi episodi” nel suo settore di competenza, oltre a rimarcare anche davanti alla commissione Antimafia “preoccupazione per l’idea che il figlio di Antonio Luperti e nipote di Salvatore Luperti avesse assunto il ruolo di assessore all’Urbanistica, senza competenze specifiche in materia”. Il padre e lo zio dell’ex assessore, quattro anni fa il consigliere più suffragato e anche a questa tornata il terzo candidato più votato con 815 preferenze, sono infatti state vittime della guerra interna alla Sacra Corona Unita a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio. Ieri sera, davanti al netto successo riscosso dopo settimane di aspre critiche, Luperti ha festeggiato sui social: “Vinco sempre io”. A quattro mesi dalla caduta della vecchia giunta, in una sorta di perverso gioco dell’oca, Brindisi è di nuovo alla casella di partenza.

Riceviamo e pubblichiamo dal neosindaco Angela Carluccio

In riferimento a presunta una mia vicinanza politica all’ex sindaco Mimmo Consales mi trovo costretta, mio malgrado, a ripetere quanto più volte pensavo di aver chiarito negli ultimi mesi:
– Sul piano personale non ho mai avuto alcun rapporto con Consales che conosco soltanto di nome, come tutti i brindisini, in quanto è stato sindaco di questa città
– Sul piano politico non c’è stato alcun contatto, ammiccamento e tantomeno accordo né prima e né durante la campagna elettorale.

Auguro, sul piano umano, al signor Consales di chiarire al più presto i suoi problemi con la giustizia e di poter dunque tornare a esercitare la sua professione, quella del giornalista.
Non ritengo infatti che egli, dopo le note vicissitudini che lo hanno coinvolto, possa essere per nessuno un punto di riferimento politico e né tantomeno io posso essere, a maggior ragione, considerata una “sua candidata”, definizione che sfiora il ridicolo per qualsiasi persona che abbia un minimo di capacità d’analisi.
Se Consales ha ritenuto di festeggiare la mia elezione, avvenuta ai danni del candidato di chi egli ritiene probabilmente un suo nemico politico, e se per questo ha deciso di felicitarsi con me – come hanno fatto in quegli stessi minuti altre migliaia di brindisini – lo ritengo un semplice gesto di cortesia che non ho potuto far altro che contraccambiare. E che per me resta comunque il primo e l’ultimo.

Angela Carluccio
Sindaco di Brindisi

aggiornato da Redazione Web alle 21.00 del 20 giugno 2016

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