Musica

Valentina RocketQueen, l’italiana delle Ladies of Metal: “Promuovo il metal nel mondo. Sono dominante ma non mistress”

Le chiamano “modelle alternative”: sui social network hanno milioni di followers. Sembrano aggressive e fatali, ma poi chissà. Nella prossima puntata parleremo di “Suicide Girls”, ma il nostro viaggio eretico e underground parte da Valentina RocketQueen: "Spesso poi si crede che le donne che circolano nell’ambiente rock/metal siano soltanto delle groupie. Ma non è così. Ci sono ragazze che nutrono un’autentica passione per questa musica, che potrebbero parlarti per ore di riff o di drum fill"

di Maurizio Di Fazio
Valentina RocketQueen, l’italiana delle Ladies of Metal: “Promuovo il metal nel mondo. Sono dominante ma non mistress”

Altro che “angeli del focolare”: qui parliamo di donne che capovolgono il senso stereotipato del femminile senz’anima. Lo fanno a pezzi a suon di tatuaggi, piercing, trasgressione, pose parecchio allettanti e sexy per chi è in grado di afferrarle. Le chiamano “modelle alternative”: sui social network hanno milioni di followers. Sembrano aggressive e fatali, ma poi chissà. Nella prossima puntata parleremo di “Suicide Girls”, ma il nostro viaggio eretico e underground parte da Valentina RocketQueen, l’unica rappresentante italiana delle Ladies of Metal. Un gruppo di ragazze di autoritario aspetto “che supportano e promuovono la musica metal nel mondo”.

Il progetto nasce dall’intuizione di due giovani americane, Kait Miller e Ash Jones: loro l’idea di mettere in piedi un punto di incontro virtuale tra le band rock all’ennesima potenza e le ragazze amanti del genere. Il numero di followers delle Ladies of Metal è impressionante. Specialmente in America. “Sono nata a Brindisi negli anni ottanta, e vivo a Milano da ormai 17 anni. Sono un acquario e, se i calcoli sono corretti, l’ascendente è il Toro. Ma preferisco farmi predire la giornata dal primo brano che ascolto in modalità shuffle dalla mia infinita library musicale”. Cara Valentina RocketQueen: cosa significa essere una Signora del Metallo? “È un’identità, un’appartenenza di genere: però essere una Lady of Metal vuol dire anche farsi riconoscere come una persona che possiede autorevolezza ed esperienza nel campo. E io ho 25 anni di ascolti hard rock e metal”.

Ma il metal non era un mondo maschiocentrico? “Sì, è così. In realtà uno degli obiettivi delle LOM è proprio quello di sfatare questo mito. Spesso poi si crede che le donne che circolano nell’ambiente rock/metal siano soltanto delle groupie. Ma non è così. Ci sono ragazze che nutrono un’autentica passione per questa musica, che potrebbero parlarti per ore di riff o di drum fill”. Quando hai scoperto le LOM? “Su Internet, per caso, un annetto fa. È stato amore a prima vista”. Che sensazione ti danno gli occhi di un indistinto pubblico maschile online puntati addosso? A volte questa cosa mi fa sorridere e, ancora oggi, mi sorprende. Altre volte serve a farti salire l’autostima in quelle giornate-no”. Quanti followers hai su Instagram? “2591”. E su Facebook? “15194”. Che rapporto hai con loro? “Con alcuni, di tanto in tanto, mi fermo a chattare. Di norma cerco di rispondere a tutti, tenendo ben distinta la mia vita privata da quella virtuale. Non amo chi è insistente. Citando i Pantera, “Can’t you see I’m easily bothered by persistence?”.

Il Marzullo che è in me ti domanda: cosa deve fare un uomo per far breccia nel tuo cuore? “Capirne di musica!”. Il tuo ragazzo è geloso per la tua popolarità sul web 2.0? “No, anzi mi ha sempre supportata. Spesso condivido con lui anche la selezione dei servizi fotografici da fare, e delle foto da postare”. Che lavoro fai nella vita “ordinaria”? “Mi occupo di comunicazione, consulenze sia per quanto riguarda le attività da PR tradizionali che quelle da digital PR”. Pensi che il tuo modello estetico possa spaventare il fu “sesso forte”? “Un po’ sì. Di certo la percezione che la gente ha di me non è quella della donna indifesa e da proteggere”. E cosa mi dici dell’immaginario collettivo maschile medio? “Diciamo che se fosse una pagina online, non metterei like”. Qual è il tuo social preferito? “Instagram. Mi ricorda un po’ i tempi di MySpace, quando l’aggregazione avveniva sulla base dei gusti e degli interessi, e non di conoscenze pregresse”. Che cos’è, per te, la bellezza femminile? “La bellezza di una donna sta nella sua personalità, nel suo modo di porsi nella vita”. Citami qualche donna di successo che ti piace. “Ti sorprenderà, ma adoro Madonna, il modo in cui è sempre riuscita a rinnovarsi e a stare al passo con i tempi”. Quanti tatuaggi hai? “Al momento ne ho quattro, ma ne arriverà un altro a breve. Sono composizioni di più immagini. Quello sul braccio destro è ispirato a Rime Of The Ancient Mariner, poema di Coleridge e successivamente anche un brano degli Iron Maiden”. Sei una fanatica del salutismo, tutta diete e palestra? “Per niente! Ma sono vegetariana: per una scelta etica però, non di salute”. Ti consideri una personalità dominante o, per certi versi, una dominatrice? “Dominante sì, Mistress no”.

Meglio Courtney Love, Bettie Page o Dita von Teese? “Dita, icona di eleganza”. Le tue band metal preferite? “Sicuramente i Guns’n’Roses, il mio primo vero amore. Ascolto però anche un sacco di industrial metal, alternative metal e stoner. Rammstein, Tool, Deftones, Coal Chamber, Kyuss, Faith No More…”. Quali sono, secondo te, le vere dive d’oggi? “È difficile attualizzare il concetto di diva. Credo che la diva sia una figura oramai mitologica, estintasi con l’avvento dei social network che hanno sfatato definitivamente quell’allure di cui si nutrivano”. Con chi fuggiresti su un’isola deserta? Gianluca Grignani, Raf, Pippo Civati o Iggy Pop con una ventina d’anni in meno? “L’iguana Iggy Pop. Con tutti i suoi anni”.

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