Lasciamo Dubrovnik per la nostra ultima tappa InterRail: la Slovenia

In mancanza di un collegamento ferroviario prendiamo l’autobus che in 4 ore ci porta a Spalato. Avendo qualche ora a disposizione prima del treno successivo ne approfittiamo per esplorare rapidamente la città e scopriamo che anche qui (dopo Mostar e Dubrovnik) siamo in presenza di un sito protetto dall’Unesco. La città vecchia è in effetti molto attraente con i suoi vicoli e mura ed è in questo scenario che ci fermiamo a degustare le specialità locali a base di pesce prima di rimetterci in viaggio.

Il treno notte è estremamente comodo e tranquillo e per una volta senza incessanti controlli d’identità o di biglietti. Arriviamo all’alba (che ci godiamo dal treno) a Zagabria e con un semplicissimo cambio siamo a Lubiana in men che non si dica. E’ sempre un piacere visitare questa città, una vera “capitale a misura umana“, (con i suoi 300mila abitanti) dall’atmosfera rilassata ma allo stesso tempo piena di attrazioni e cose da vedere. Dopo l’atmosfera mediterranea respirata in Grecia e a Dubrovnik qui, come a Zagabria, sembra di essere in Svizzera con piante in fiore ad ogni angolo, il verde rigoglioso e l’incredibile pulizia della città.

Veniamo accolti dall’imponente drago (simbolo della città) dell’omonimo ponte, visitiamo il castello prendendo la rapida funicolare dopodiché scendiamo e attraversiamo il centro con la visita alla Cattedrale barocca di San Nicola, costeggiamo il fiume Llublianica, attraversiamo l’originale triplice ponte fino a raggiungere la Piazza che ospita l’Università e l’Orchestra Filarmonica.

Dopo una pausa pranzo è il momento di prendere l’autobus per il magico lago di Bled. A bordo ci siamo solo noi così l’autista comincia a chiacchierare facendo passare l’ora di viaggio raccontandoci delle sue origini macedoni e di come sia tranquilla e piacevole la vita in Slovenia. Anche con lui si conferma la reazione che durante tutto questo viaggio abbiamo avuto ogni qual volta abbiamo pronunciato il nome di Trieste (termine del nostro InterRail): un sorriso a 32 denti e gli occhi che si illuminano, pieni di ricordi di vita e/o di shopping oltre frontiera quando la città della bora rappresentava il primo “porto occidentale” oltre la “cortina di ferro” con viaggi interminabili in autobus o in treno per andare a comprare vestiti e jeans indossati gli uni sugli altri per evitare di pagare tasse alla dogana.

Salutiamo il simpatico autista per raggiungere il fiabesco lago di Bled destinazione balneare e centro di cura per l’élite aristocratica europea sin dagli inizi del 900. Dopo qualche minuto rimaniamo letteralmente incantanti davanti un paesaggio da cartolina rappresentato dall’incantevole lago con tanto di cigni, il castello medievale arroccato che lo domina, l’isoletta con tanto di “campana dei desideri” e sullo sfondo il Monte Tricorno (Triglav, cima più alta della Slovenia).

Dopo aver posato gli zaini decidiamo di prendere la “Pletna“, il battello per raggiungere l’isola. Sul molo il battelliere, sfinito dopo una giornata passata a remare (sul lago vi è divieto di usare mezzi a motore) e in mancanza di altri turisti per riempire la barca ci invita a tornare il giorno seguente. Ne approfittiamo per fare una gradevole passeggiata a bordo del lago riempendo tutti i sensi di quest’ambiente unico e suggestivo (non senza dimenticare il palato: solo qui infatti si può assaggiare l’originale “kremna rezina” deliziosa e soffice sfogliatella alla crema pasticciera).

Il giorno seguente ci svegliamo presto per poter raggiungere la famosa isola e suonare la “campana dei desideri”. Stavolta il battelliere non è ancora arrivato e sembriamo i primi turisti sul posto. Avendo il nostro ultimo treno per l’Italia nel primo pomeriggio cerchiamo un’alternativa per navigare il lago e dopo poco la troviamo. Poco più in là infatti, accanto alle “piscine” (zone delimitate nel lago in cui si può nuotare) si noleggiano barche a remi. Non avevo mai remato prima e devo dire che non poteva esserci cornice più adatta per cominciare a “mettere i remi in spalla”.

In questo scenario mi dico che il poeta sloveno Preseren ci aveva visto giusto paragonando questo posto al Paradiso.

Avvicinandoci i rintocchi della “campana dei desideri” si sentono in modo sempre più chiaro e mi guidano verso l’approdo. Raggiungiamo il piccolo isolotto alle prime ore del mattino quando l’isola è ancora deserta e l’atmosfera ancora più unica. Salita la collina intravediamo la Chiesa, al suo interno la famosa campana non aspetta altro che un desiderio per far udire i suoi rintocchi oltre il lago.

Raggiunta di nuovo la terraferma è ora di tornare a casa e concludere questo incredibile viaggio InterRail attraverso sette treni, sei autobus, cinque tram, quattro taxi, due funicolari, una metropolitana, un minibus, un aliscafo, una nave veloce, una barca a remi, uno scooter, un quad, una teleferica, e quattro piedi in 12 giorni e oltre tremila chilometri da Atene a Bled alla scoperta di 5 paesi e 9 destinazioni turistiche (di cui 4 capitali e altrettanti siti Unesco) e innumerevoli incontri con persone fantastiche e luoghi unici che lasciano ricordi incredibili dentro di noi.

 

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