Abbiamo deciso di scrivere direttamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedere trasparenza e controllo sui costi per l’acquisto di nuove armi e lo abbiamo fatto in due modi: lanciando l’hashtag #BastaSprechiForzeArmate e avviando una petizione su Change.org che al momento ha abbondantemente superato le 14mila firme.

Perché lo abbiamo fatto? Perché mancano ancora in Italia regole che garantiscano trasparenza sui costi, i tempi e i criteri di compensazione e acquisizione di nuove armi. Questa lacuna accresce notevolmente il bilancio dell’amministrazione della Difesa. Una condizione non più accettabile nella fase di crisi economica che sta vivendo attualmente il nostro Paese.

Ispirata al Nun-McCurdy Act in vigore negli Stati Uniti, la proposta di legge che rivoluzionerebbe il settore Difesa, è stata presentata il 27 marzo 2014 dal sottoscritto. La legge introduce nuove norme in un settore fino ad oggi carente di trasparenza informativa e finanziaria su costi, tempi ed effettive necessità di acquisire missili, aerei, sommergibili e quant’altro.

Se approvata, impedirà di sprecare denaro pubblico nell’acquisto di armamenti e mezzi militari con programmi che durano decenni senza controllo sugli oneri e senza possibilità di sospenderli.

Chiediamo dunque che venga dato credito a questa proposta di legge che darebbe nel settore della Difesa trasparenza, controllo e verifica dei costi per l’acquisto di nuove armi. Si potenzierebbe il ruolo del Parlamento: alle Commissioni parlamentari competenti sarebbero trasmessi tutti gli schemi di contratto d’acquisto con il potere di bloccarli se non effettivamente necessari o se dovessero aumentare costi e tempi.

A vigilare sulla correttezza, trasparenza ed economicità delle procedure, verificando conti e contratti, vi sarebbe un’autorità di vigilanza composta da esperti, presieduta da un magistrato della Corte dei Conti che, se dubiterà che un contratto d’acquisto o ammodernamento di sistemi d’arma causi un danno erariale, lo segnalerà alla procura generale della Corte dei Conti.

Ogni anno infine il ministro della Difesa sarebbe obbligato ad inviare una dettagliata relazione al Parlamento e all’Autorità di vigilanza con dati chiari su contratti stipulati, stato di realizzazione, costi e tempi. Chiediamo che il Parlamento discuta e approvi la proposta di legge in questione, proposta che rivoluzionerebbe un settore strategico come quello della Difesa, in parte ancora gestito con parametri antiquati e poco chiari.

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