Li riconosci lontano un miglio i seguaci di Report, la popolarissima e fortunata trasmissione condotta da quel mostro sacro di Milena Gabanelli, una di quelle poche giornaliste a piede libero con la schiena dritta. Al lunedì mattina (quest’anno al martedì) puoi sentirli alla macchinetta del caffè sfogarsi di brutto con il malcapitato collega di lavoro circa gli scandali denunciati nell’ultima puntata.

Noi adoriamo Report, perché è la dimostrazione di come si possa e si debba fare giornalismo in questo disgraziato Paese, dilaniato da sprechi, corruzione e privilegi di ogni ordine e grado. E’ un strumento, un servizio pubblico nella Tv di Stato che serve a denunciare, scoperchiare. In una parola, informare. Ciò che però mi chiedo, ad ogni avvio di stagione, è se non fosse utile costruire almeno una puntata, una intera, per parlare solo di buone notizie, invece che del marcio e degli affari che ci sono in giro.

Non per negare il livello di schifezza che fa certa politica e certi (presunti) servitori dello Stato, ma per mostrare ai telespettatori che esiste anche un’altra Italia, e un’altra politica. Fatta di donne e uomini che ogni giorno sperimentano dal basso percorsi incredibili di sostenibilità e azione positiva. Che fanno scelte coraggiose e concrete, che cambiano (in meglio) la qualità della vita delle tante comunità locali in cui scatta la molla del buonsenso, la scintilla di una società diversa.

Le buone notizie sono contagiose, e non bastano certo le goodnews messe sui titoli di coda a far passare la rabbia per quanto visto durante l’intera puntata. E’ dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di ‘elevazione morale’, può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”. Lo scrive l’amico Michele Dotti nel suo libro Sbagliando non si impara (in uscita per la Emi) citando uno studio della prestigiosa rivista “Journal of Personality and Social Psychology”.

Lo vediamo ogni giorno noi dell’Associazione Comuni Virtuosi. L’esempio è uno strumento potentissimo che fa sempre la differenza. Report potrebbe essere una strepitosa cassa di risonanza delle buone notizie. Che ne pensi, cara Milena?

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