A31, il catrame fa da cornice all’autostradaQuell’autostrada è una discarica. La Valdastico Sud, l’A31, potrebbe essere un immenso deposito a cielo aperto di scarti di fonderia, altamente tossici. Questa è l’ipotesi avanzata dal pm Rita Ugolini della Direzione distrettuale antimafia di Venezia, che ha iscritto nel registro degli indagati 27 persone con l’accusa di traffico illegale di rifiuti in forma organizzata e falso ideologico.

Tra i nomi eccellenti Attilio Schneck, leghista, ex presidente dell’autostrada e ora alla guida della A4 holding, la società che controlla la stessa autostrada Serenissima. Poi Flavio Orlandi amministratore delegato della Serenissima Costruzione, società controllata sempre dall’autostrada, Valeria Caltana, amministratore delegato dell’impresa Mestrinaro spa, Antonio Beltrame, amministratore delegato delle Acciaierie Beltrame di Vicenza. E il plurindagato Pierluca Locatelli, finito in altre inchieste analoghe in Lombardia. I rifiuti di fonderia sarebbero stati sepolti durante i lavori di costruzione della Valdastico, a sud di Vicenza, fra il 2009 e il 2012. Una striscia nera fra i campi di granoturco con il cromo che si sarebbe riversato nei canali di irrigazione.

Il sospetto che quel materiale non fosse proprio innocuo era sorto quando un cane si era fermato a bere in uno dei numerosi canali scavati accanto all’infrastruttura in costruzione. Il cane morì quasi all’istante, ucciso per una sospetta perforazione dell’intestino. Una fine, scrivevano allora gli esperti, “dovuta all’elevato livello di acidità dell’acqua dei canali, a causa della contaminazione per colpa dei rifiuti di acciaieria”.

Gli scarti di fonderia sono infatti molto nocivi: contengono dosi di metallo pesante che se dispersi nei terreni rischiano di inquinare la falda acquifera, entrando nella catena alimentare. Il sospetto è che di quegli scarti ve ne siano tonnellate sepolti un metro sotto la superficie autostradale. Scorie che potrebbero essere state disseminate lungo molti tratti dei 54,3 chilometri della Valdastico Sud, l’arteria che collega le province di Vicenza e di Rovigo: un’opera da oltre un miliardo di euro. Per ora le analisi hanno riguardato alcune porzioni autostradali, affidate a due periti, Paolo Rabitti e Gian Paolo Sommaruga. E i risultati confermerebbero il seppellimento di scarti di fonderia non trattati. Ora il pm vuole vederci chiaro anche sull’intero tronco autostradale Vicenza-Rovigo e ha ordinato una consulenza tecnica.

La pena per il reato di “traffico illegale di rifiuti in forma organizzata”, attraverso “un articolato apparato organizzativo finalizzato all’aggiramento delle prescrizioni con conseguente profitto per tutti i soggetti coinvolti” va da uno a sei anni di carcere. Quel traffico notturno di camion, cominciato anni fa, aveva insospettito molti cittadini: “Di notte arrivavano anche trenta camion e scaricavano il materiale. Poi di giorno le ruspe spianavano”, mentre le sostanze tossiche sarebbero finite nel terreno, fra i campi di granoturco.

E poi c’erano quelle targhe dei camion: quasi tutte da Crotone e Napoli, accanto ai mezzi della Serenissima Costruzioni e della Locatelli. Un cittadino si era messo sulle tracce di quei camion e aveva scoperto che la maggior parte provenivano da una grossa acciaieria di Vicenza, la Beltrame spa, una delle più grandi d’Italia. Le imprese di costruzioni cercavano di correre ai ripari e stendevano una coperta di tessuto sintetico, ma la posavano sopra le scorie e non sotto: una misura più utile a nascondere che a contenere il percolato. A denunciare i fatti furono a quel tempo Medicina Democratica e l’Associazione italiana esposti amianto.

Dalle loro prime analisi, quegli scarti “contenevano metalli pesanti e sostanze chimiche” altamente pericolose, scrivevano nella loro denuncia le due associazioni. Il sospetto è che l’autostrada sia la tomba di asfalto tossico della Gomorra del Nord-Est.

Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2013

valdastico @tessadri

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