Ironia della sorte, la Convenzione che ha attribuito anche per quest’anno 550.000 euro agli oratori milanesi sulla base del bilancio 2011 è stata firmata proprio il 20 settembre dal rappresentante del Comune e dal Presidente della Fondazione diocesana per gli oratori. La Convenzione prevede che il Comune “promuova azioni di sostegno dell’attività oratoriana sviluppata nel corso dell’anno”, grazie a un cospicuo finanziamento, che viene rinnovato ogni anno da molti anni -noi abbiamo recuperato le copie degli ultimi tre anni, sempre per lo stesso importo di un miliardo di vecchie lire- senza alcuna competizione con altri soggetti.

Per quanto anche noi riteniamo meritorie molte attività sociali, sportive e culturali che si tengono negli oratori, chiediamo che per il Bilancio 2012 si ponga termine a una procedura di finanziamento che non fornisce alcuna garanzia né sul piano dei principi di laicità, né su quello dei risultati ottenuti con quei fondi. Nell’ambito della procedura di revisione della spesa (c.d. spending review) ci auguriamo che si verifichi attentamente questa voce, valutando possibili utilizzi alternativi ad esempio a favore della scuola pubblica.

Proprio con l’obiettivo di ottenere dal Comune una valutazione e riconsiderazione della spesa per gli oratori nel prossimo bilancio, come Radicali – federalisti europei al Comune di Milano, abbiamo presentato la seguente interrogazione:

Il sottoscritto Consigliere comunale, Marco Cappato 

premesso che:

– il Comune di Milano ogni anno da molti anni stipula una convenzione con la Fondazione Diocesana per gli oratori milanesi
–  l’ultima Convenzione è stata stipulata per un ammontare di 550.000 euro

chiede al Sindaco e all’Assessore competente di sapere:

– se la scelta della data del 20 settembre sia casuale, o se lo si sia ritenuto un originale modo per celebrare il XX Settembre 1870;

– sulla base di quali valutazioni si sia confermata una Convenzione di tale entità senza mettere in concorrenza tutti i soggetti e le realtà -sia pubbliche che private, sia laiche che religiose- che in ciascuna zona di Milano avrebbero potuto aspirare a fornire servizi analoghi a quelli garantiti dagli oratori;

– se non si ritiene che una Convenzione di tale entità con un soggetto di ispirazione religiosa, realizzata escludendo soggetti pubblici o privati, laici o legati ad altre confessioni religiose, rappresenti una violazione dei principi costituzionali di libertà religiosa e parità delle confessioni davanti alla legge;

– quali valutazioni, e secondo quali criteri, abbia realizzato l’amministrazione sulla base dei risultati ottenuti dalle Convenzioni stipulate negli anni precedenti (ad esempio: 550.000 euro per il 2008, 550.000 euro per il 2009, 550.000 euro per il 2010): in particolare si chiede di esibire le relazioni scritte a riguardo;

– se intenda, per il bilancio 2012, proporre procedure che impongano la concorrenza nella fornitura dei servizi di interesse pubblico individuati -procedure che dovrebbero, beninteso, essere aperte anche a soggetti come la Fondazione diocesana- oppure se ritenga di voler ricorrere nuovamente ad una Convenzione con la Fondazione diocesana;

 – se intenda sottoporre il contributo per gli oratori alla procedura di revisione della spesa (c.d. spending review), in particolare valutando le possibili alternative di utilizzo di quei fondi, ad esempio a sostegno delle attività pomeridiane della scuola pubblica, sempre sulla base di una rigorosa valutazione di costi e opportunità.

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