Il 3 novembre prossimo Michele Santoro tornerà sui nostri schermi con il nuovo programma. Le lettrici e i lettori di questo blog sanno già tutto su questo appuntamento, perchè il Fatto non solo ne ha parlato ampiamente, ma ha anche deciso di essere tra i promotori di questo vero e proprio network della libertà; sarà davvero un “servizio pubblico” offerto a quanti, pur pagando il canone di abbonamento alla Rai, si sono visti letteralmente derubare del loro diritto a poter vedere gratis, in chiaro, su Rai 2, in prima serata, Annozero, il programma che richiamava milioni di spettatori e regalava alla Rai tanti bei soldoni in pubblicità.

Quella serata è stata soppressa  perchè non piaceva a Berlusconi, come politico e come proprietario delle reti concorrenti che, ogni giovedì, si leccavano le ferite. Comizi d’amore sarà trasmesso da decine e decine di emittenti regionali e locali, persino Sky con grande generosità e con altrettanto  grande intuito imprenditoriale, ha messo a disposizione un canale per mandare in onda l’atteso appuntamento anche sulla loro piattaforma.

In queste ore Michele Santoro ha rivolto un invito alla politica perché faccia sentire la sua voce affinchè il programma possa andare in onda anche su una delle reti della Rai. Ci sembra una richiesta condivisibile, equa, legittima; tra l’altro in questo modo la Rai avrebbe l’estrema possibilità di chiedere scusa a tutti quegli spettatori che ha offeso decretando la soppressione di Annozero.

Non sarebbe solo un atto dovuto di riparazione, ma anche una lungimirate scelta aziendale dal momento che Comizi d’amore sarà un grande successo editoriale e decreterà l’emigrazione altrove del concetto di pubblico servizio.

Per la verità non avrebbe dovuto essere Santoro ad avanzare l’offerta, bensì la medesima Rai a cercarlo, a trovare una intesa, ad approfittare  della possibilità di mandare in onda un programma di qualità a costi stracciati.

Probabilmente, anzi quasi sicuramente non lo faranno, perchè non possono farlo, tradirebbero gli impegni presi, anzi è persino probabile che prendano provvedimenti contro quegli autori e quei gionalisti, a cominciare da Lucia Annunziata, che molto opportunamente hanno rotto la congiura del silenzio e hanno deciso di cominciare ad annunciare la nuova avventura editoriale di Santoro, di Travaglio, di Vauro, di Giulia Innocenzi, e della sua squadra.

Ci auguriamo che un numero crescente di giornalisti, di autori, di programmi della Rai, voglia fare altrettanto e dare spazio alla nuova trasmissione, che comunque e dovunque andrà in onda, resterà sempre una produzione da e del pubblco servizio.

Dal momento, tuttavia, che Michele Santoro ci ha rivolto l’invito a far sentire anche la voce della politica, da questo blog e dal sito di Articolo21, ci permettiamo di scrivere questa lettera appello alla signora Lei:

Egregia signora Lei,
Offra a Michele Santoro la possibilità di  mandare in onda anche sui canali generalisti della Rai il programma
Comizi d’amore, non lasci cadere l’occasione di restituire anche al pubblico della Rai un prodotto “da pubblico servizio”, ne approfitti  anche per riguadagnare la fiducia di quanti si sono visti “derubare” la possibilità di scontinuare a seguire Annozero, su Rai 2, in prima serata. Per altro  siamo stati derubati anche dalla possibilità di continuare a vedere Roberto Saviano e Serena Dandini. Non si tratta di fare  una cortesia a Michele Santoro, ma di restituire il diritto di scelta a milioni di cittadine e di cittadini.”

Chiunque ne avrà voglia potrà firmare questa lettera, scriverne una diversa, raccogliere adesioni, intasare i centralini della Rai…
Grazie.

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