Esondano i fiumi, Romagna in ginocchio: la giornata. Oltre mille evacuati, a Cesena fuga sui tetti. Bonaccini: “Oltre le peggiori previsioni”

Escono fuori dagli argini il Savio a Cesena e il Montone a Forlì, dove c'è un disperso. Appello generale delle istituzioni per non spostarsi e a riparare ai piani alti degli edifici. Il governatore: "Ci aspettiamo altri 60 mm di pioggia". Polemiche per un tweet di Salvini in cui ha commentato l'alluvione e la partita del Milan

Aggiornato: 00:28

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    23:05

    I fiumi esondano, Romagna in ginocchio – Il punto della situazione alle 23

    Un migliaio di persone evacuate in Emilia Romagna, con strutture allagate e molti fiumi esondati (il Savio a Cesena, il Montone a Forlì, il Lamone a Faenza). A Cesena in particolare la gente è stata costretta a salire sui tetti. Anche Marche e Abruzzo sono alle prese con frane e fango mentre nel Veneto, con il ritorno dell’acqua alta, è stato nuovamente disposto l’innalzamento delle barriere del Mose. Il ciclone tunisino che arriva dal Nordafrica continua a fare danni nel Paese, dove secondo le previsioni le piogge e le temperature basse proseguiranno almeno fino a giovedì, quando ci sarà una tregua. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che “il governo è pronto ad intervenire per gli aiuti necessari”. In serata è stato convocato il Comitato operativo della Protezione Civile, a Palazzo Chigi.

    “La realtà ha superato le peggiori previsioni” dice il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Sono ormai decine i fiumi che hanno tracimato o rotto gli argini, molte zone sono allagate, migliaia le persone evacuate: alcuni hanno trovato alloggio da amici o parenti che abitano ai piani alti, altri nei centri di accoglienza allestiti un po’ ovunque dalla Protezione civile. La Protezione civile ha già diramato lo stato di allerta rossa sul rischio di criticità idrauliche e idrogeologiche anche per le prossime ore. Da Bologna a Rimini – dove le scuole saranno chiuse come in molte altre parti d’Italia – le autorità locali si sono trovate a gestire “una situazione molto difficile“, chiedendo alla popolazione di evitare di circolare nella zona di Riccione, con tunnel e ponti bloccati oltre a molte strade della città non percorribili. Persino il piano terra del pronto soccorso dell’ospedale cittadino è rimasto completamente allagato e hanno già fatto il giro dei social le immagini di chi ha tirato fuori il materassino gonfiabile con i remi per riuscire a passare da una parte all’altra della città. Più drammatico il video del salvataggio di una madre e della figlia piccola rimaste intrappolate davanti alla porta di casa al terreno, a Cesena. E non è affatto finita: sono attese – dice ancora Bonaccini – ancora precipitazioni per 60 millimetri che finiranno tutte nei fiumi perché il terreno è già saturo d’acqua dopo l’inondazione delle scorse settimane.

    Drammatica la situazione anche a Faenza, già duramente colpita nelle scorse settimane. Stavolta, però, ha ceduto l’argine del Lamone anche sul lato sinistro e l’inondazione si è riversata anche nel centro. La situazione riguarda però praticamente tutti i fiumi del Forlivese, del Cesenate, del Ravennate e di parte delle province di Bologna e di Rimini. Evacuazioni sono in corso in moltissimi centri dell’area interessata. Sindaci, soccorritori e protezione civile stanno invitando tutte le persone che abitano lungo il corso dei fiumi a salire ai piani alti, se necessario anche sui tetti, perché nella notte si prevedono nuove esondazioni e le previsioni del tempo dicono che cadrà ancora molta pioggia, almeno fino a mercoledì pomeriggio. Anche mercoledì, in quasi tutta l’area che va da Rimini a Bologna, le scuole saranno chiuse e la circolazione ferroviaria interrotta. In molte zone, anche quelle non colpite direttamente dalle inondazioni, ci sono interruzioni di energia elettrica. I soccorritori sono al lavoro ovunque. 

    L’allerta frane e straripamenti si estende anche sulle città adriatiche più a sud: Pesaro, nelle Marche, è allagata a causa delle esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa la città mente è in arrivo la piena del fiume Foglia che viene dall’entroterra. Sulle strade della provincia sono diverse le segnalazioni di cedimenti che hanno portato problemi alla circolazione e chiusure. Nel centro di Senigallia, in provincia di Ancona, la piena del Misa non ha provocato ulteriori danni ma restano chiusi per il momento gli esercizi commerciali sul lato fiume e resta ancora in vigore l’ordinanza per i residenti di tenersi ai piani alti delle abitazioni. Problemi anche in Abruzzo, in particolare nell’entroterra della provincia di Pescara, dove le strade sono state invase dal fango e la viabilità è andata in tilt. È stata anche chiusa al traffico la golena nord del fiume Pescara, che ha già superato la soglia di allarme. Anche l’Alento e l’Osento sono in “codice rosso” nella regione, dopo la lettura dei livelli idrometrici della rete.

    Le piogge torrenziali si sono abbattute però anche a nord. Sono oltre cento le richieste di intervento giunte ai centralini dei vari comandi dei vigili del fuoco in Friuli Venezia Giulia per i danni o situazioni di pericolo dovute al forte vento. E in Veneto dopo molte settimane di assenza è tornata a Venezia l’acqua alta: il centro maree del Comune ha calcolato una punta massima di 110 centimetri, per questo è prevista l’attivazione del sistema di barriere mobili del Mose a protezione della città. 

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  • 00:27

    – Articolo aggiornato fino a mezzanotte –

  • 23:42

    Salvini ha cancellato il tweet in cui commentava alluvione e partita del Milan

    Il ministro Salvini ha cancellato il tweet in cui nelle stesse righe aveva commentato l’alluvione in Romagna e la partita del Milan in Champions League.

  • 23:32

    Salvini nello stesso tweet ha commentato l’alluvione in Romagna e la partita del Milan in Champions

    Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha commentato nello stesso tweet il dramma dell’alluvione in Emilia Romagna e il risultato del Milan in Champions League.

  • 23:31
  • 23:23

    Nel comune di Marradi isolata frazione di Lutirano

    Risulta al momento isolata Lutirano, frazione di Marradi, comune del Fiorentino situato sul versante romagnolo dell’Appennino. Il territorio, a causa del maltempo, è interessato da diverse frane e smottamenti che bloccano le strade: al lavoro i vigili del fuoco e personale della Protezione civile della Metrocittà. Intanto è stata decisa la chiusura delle scuole, oltre che a Marradi anche a Firenzuola, come specificato dai rispettivi comuni e a Palazzuolo sul Senio, sempre nel Fiorentino, in Alto Muigello, da quanto si apprende dalla Provincia. La Protezione civile, si legge poi sul sito dell’amministrazione di Firenzuola, “raccomanda a tutti i cittadini di rimanere in casa e non mettersi in viaggio causa allerta meteo”. Sono attualmente in viaggio, si spiega dai vigili del fuoco, il gruppo Gruppo operativo speciale inviato dal comando di Firenze e di Prato. Aperto il Centro operativo comunale per il coordinamento.

  • 23:22

    Un disperso nell’inondazione a Forlì

    Un uomo risulta disperso a Forlì. I soccorritori, a quanto si apprende, hanno recuperato una donna nei pressi di via Firenze, vicino all’argine del fiume Montone che è esondato. Al momento non si trova il marito. Le ricerche sono in corso. 

  • 23:05

    I fiumi esondano, Romagna in ginocchio – Il punto della situazione alle 23

    Un migliaio di persone evacuate in Emilia Romagna, con strutture allagate e molti fiumi esondati (il Savio a Cesena, il Montone a Forlì, il Lamone a Faenza). A Cesena in particolare la gente è stata costretta a salire sui tetti. Anche Marche e Abruzzo sono alle prese con frane e fango mentre nel Veneto, con il ritorno dell’acqua alta, è stato nuovamente disposto l’innalzamento delle barriere del Mose. Il ciclone tunisino che arriva dal Nordafrica continua a fare danni nel Paese, dove secondo le previsioni le piogge e le temperature basse proseguiranno almeno fino a giovedì, quando ci sarà una tregua. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che “il governo è pronto ad intervenire per gli aiuti necessari”. In serata è stato convocato il Comitato operativo della Protezione Civile, a Palazzo Chigi.

    “La realtà ha superato le peggiori previsioni” dice il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Sono ormai decine i fiumi che hanno tracimato o rotto gli argini, molte zone sono allagate, migliaia le persone evacuate: alcuni hanno trovato alloggio da amici o parenti che abitano ai piani alti, altri nei centri di accoglienza allestiti un po’ ovunque dalla Protezione civile. La Protezione civile ha già diramato lo stato di allerta rossa sul rischio di criticità idrauliche e idrogeologiche anche per le prossime ore. Da Bologna a Rimini – dove le scuole saranno chiuse come in molte altre parti d’Italia – le autorità locali si sono trovate a gestire “una situazione molto difficile“, chiedendo alla popolazione di evitare di circolare nella zona di Riccione, con tunnel e ponti bloccati oltre a molte strade della città non percorribili. Persino il piano terra del pronto soccorso dell’ospedale cittadino è rimasto completamente allagato e hanno già fatto il giro dei social le immagini di chi ha tirato fuori il materassino gonfiabile con i remi per riuscire a passare da una parte all’altra della città. Più drammatico il video del salvataggio di una madre e della figlia piccola rimaste intrappolate davanti alla porta di casa al terreno, a Cesena. E non è affatto finita: sono attese – dice ancora Bonaccini – ancora precipitazioni per 60 millimetri che finiranno tutte nei fiumi perché il terreno è già saturo d’acqua dopo l’inondazione delle scorse settimane.

    Drammatica la situazione anche a Faenza, già duramente colpita nelle scorse settimane. Stavolta, però, ha ceduto l’argine del Lamone anche sul lato sinistro e l’inondazione si è riversata anche nel centro. La situazione riguarda però praticamente tutti i fiumi del Forlivese, del Cesenate, del Ravennate e di parte delle province di Bologna e di Rimini. Evacuazioni sono in corso in moltissimi centri dell’area interessata. Sindaci, soccorritori e protezione civile stanno invitando tutte le persone che abitano lungo il corso dei fiumi a salire ai piani alti, se necessario anche sui tetti, perché nella notte si prevedono nuove esondazioni e le previsioni del tempo dicono che cadrà ancora molta pioggia, almeno fino a mercoledì pomeriggio. Anche mercoledì, in quasi tutta l’area che va da Rimini a Bologna, le scuole saranno chiuse e la circolazione ferroviaria interrotta. In molte zone, anche quelle non colpite direttamente dalle inondazioni, ci sono interruzioni di energia elettrica. I soccorritori sono al lavoro ovunque. 

    L’allerta frane e straripamenti si estende anche sulle città adriatiche più a sud: Pesaro, nelle Marche, è allagata a causa delle esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa la città mente è in arrivo la piena del fiume Foglia che viene dall’entroterra. Sulle strade della provincia sono diverse le segnalazioni di cedimenti che hanno portato problemi alla circolazione e chiusure. Nel centro di Senigallia, in provincia di Ancona, la piena del Misa non ha provocato ulteriori danni ma restano chiusi per il momento gli esercizi commerciali sul lato fiume e resta ancora in vigore l’ordinanza per i residenti di tenersi ai piani alti delle abitazioni. Problemi anche in Abruzzo, in particolare nell’entroterra della provincia di Pescara, dove le strade sono state invase dal fango e la viabilità è andata in tilt. È stata anche chiusa al traffico la golena nord del fiume Pescara, che ha già superato la soglia di allarme. Anche l’Alento e l’Osento sono in “codice rosso” nella regione, dopo la lettura dei livelli idrometrici della rete.

    Le piogge torrenziali si sono abbattute però anche a nord. Sono oltre cento le richieste di intervento giunte ai centralini dei vari comandi dei vigili del fuoco in Friuli Venezia Giulia per i danni o situazioni di pericolo dovute al forte vento. E in Veneto dopo molte settimane di assenza è tornata a Venezia l’acqua alta: il centro maree del Comune ha calcolato una punta massima di 110 centimetri, per questo è prevista l’attivazione del sistema di barriere mobili del Mose a protezione della città. 

  • 22:54

    Il Comune di Ravenna: “Evacuare subito tutte le frazioni e le case vicino a Savio, Ronco e Montone”

    “Evacuare immediatamente tutte le frazioni e le case in prossimità degli argini lungo il corso del Savio, del Ronco e del Montone. Chi non può andare da amici o parenti si rechi alla palestra dell’Iti Baldini in via Marconi 2 (ingresso via Cassino), oppure alla scuola di San Pietro in Campiano, in via 2 giugno 1946 numero 2″. Così in una nota il Comune di Ravenna sul maltempo. 

  • 22:50

    Convocato il comitato operativo della Protezione civile

    Il Servizio Nazionale della protezione civile è impegnato da diversi giorni nel fronteggiare situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici ed idraulici che stanno interessando molte aree del nostro Paese, in particolare ampie zone dell’Emilia-Romagna. Così una nota dell’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile. Considerato il persistere delle avverse condizioni meteo – si legge nella nota – , al fine di continuare a garantire una tempestiva risposta ad ulteriori eventuali criticità, anche in altre zone del Paese, il lavoro dell’Unità di Crisi prosegue nel Comitato Operativo di protezione civile. Il tavolo è riunito al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. La sala stampa all’Auditorium, in via Vitorchiano 2, è stata riaperta nella serata di martedì.