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- 07:20 - Ucraina: 6 soldati russi ottengono visto Francia dopo aver disertato
Parigi, 16 ott. (Adnkronos) - A sei soldati russi fuggiti dalla guerra in Ucraina è stato concesso un visto temporaneo per presentare domanda di asilo politico in Francia, in quello che gli attivisti per i diritti umani descrivono come il primo caso importante di un gruppo di disertori ammesso in un paese dell'Ue.
Secondo un'organizzazione che assiste i disertori russi - scrive il Guardian - gli uomini sono arrivati a Parigi con voli separati negli ultimi mesi, dopo essere inizialmente fuggiti dalla Russia in Kazakistan nel 2022 e nel 2023. "Quando sono atterrato in Francia , è stata la prima volta che ho potuto respirare a pieni polmoni. Ho provato un senso di calma e libertà... il peggio era alle mie spalle", ha detto al Guardian Alexander, un ex soldato a contratto russo che è stato inviato in Ucraina e ha disertato durante l'estate del 2023.
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, decine di migliaia di soldati russi hanno disertato o rifiutato l'ordine di combattere, affermano gli attivisti per i diritti umani e i gruppi che aiutano i soldati a fuggire. Ma l'Occidente è da tempo alle prese con la decisione se accettare o meno i soldati russi che hanno disertato, con domande persistenti sul fatto di trattarli come eroi, potenziali rischi per la sicurezza o criminali di guerra.
- 06:51 - Domani il summit Ue su Ucraina e Medio Oriente, conclusioni su migranti a rischio
Bruxelles, 15 ott. - (Adnkronos) - Il Consiglio Europeo, in agenda per domani, giovedì 17 ottobre, e venerdì 18, sarà focalizzato su quattro temi centrali: guerra in Ucraina, conflitti nel Medio Oriente, migrazioni e competitività dell’Ue. Questi, ha spiegato un alto funzionario Ue, saranno i punti sui quali i leader avranno una discussione approfondita. Il più controverso, sul quale ancora le conclusioni sono in forse, sono le migrazioni, tema che resta molto divisivo per gli Stati Ue.
Per quanto riguarda l’Ucraina, nella bozza delle conclusioni il Consiglio Europeo ribadisce “l’incrollabile impegno” dell’Ue a fornire aiuti, inclusi quelli militari, “per tutto il tempo necessario” e “con l’intensità necessaria”. La Russia “non deve prevalere”. Si sostiene una pace “giusta e duratura”, basata sul “diritto internazionale” e “in linea con gli obiettivi della formula di pace” delineata da Volodymyr Zelensky. Si sottolinea anche che “nessuna iniziativa sull’Ucraina può essere presa senza l’Ucraina”.
Il Consiglio chiede anche di “finalizzare rapidamente” il lavoro sulle misure di assistenza della European Peace Facility, che “incentiveranno ulteriormente” il sostegno militare a Kiev. I capi di Stato e di governo rimarcano, soprattutto, “l’importanza di rispettare gli impegni presi nel G7” di erogare all’Ucraina aiuti per 45 mld di euro (50 mld di dollari) “entro fine anno” per sostenere i bisogni “attuali e futuri” di Kiev in campo “militare, economico e per quanto riguarda la ricostruzione”. Sul pacchetto da 35 mld di euro di aiuti, la parte che l’Ue coprirà in attesa che anche gli Usa possano partecipare, l’accordo in Consiglio è arrivato a maggioranza qualificata.
L’Ungheria di Viktor Orban, che detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue, ha bloccato il quarto testo, l’estensione da 6 a 36 mesi del periodo di congelamento degli asset della Banca centrale russa, che garantiranno il programma di assistenza finanziaria. Se ne dovrebbe riparlare dopo le presidenziali Usa, che non saranno tra i temi del vertice, ma non è escluso, ovviamente, che qualche leader tocchi il tema, vista la sua centralità. Se l'estensione da sei mesi a tre anni non dovesse essere approvata, allora il rischio finanziario aumenterebbe, gli Usa probabilmente avrebbero difficoltà a partecipare e l’onere ricadrebbe sui Paesi Ue.
“Non so” se tutti premeranno su Orban per ottenere un via libera, spiega l'alto funzionario, ma “abbiamo accordi per consegnare i soldi” a Kiev entro fine anno. In ogni caso, l’Ucraina “avrà i soldi”, questo è fuori discussione, ma se l’Ungheria bloccherà l’estensione del periodo di congelamento, allora gli oneri ricadranno sui Paesi europei. Paesi che stanno perdendo la pazienza nei confronti di Budapest, affezionata all'esercizio del veto, spesso a fini negoziali: “Credo che abbiamo raggiunto i limiti in termini di leverage nei confronti dell’Ungheria”, osserva l’alto funzionario, notando che “il dibattito in Parlamento” a Strasburgo la settimana scorsa è stato “molto teso”. Nella bozza delle conclusioni l’Ue si dice sempre “pronta a limitare ulteriormente la capacità della Russia di guerreggiare”, adottando eventuali altre sanzioni. Condanna infine “con forza” il sostegno materiale fornito a Mosca da “Paesi terzi”, come l’Iran.
Per quanto riguarda il Medio Oriente, il nodo sarà probabilmente il linguaggio usato per condannare gli attacchi di Israele contro le postazioni dell’Unifil. Già ieri il ministro degli Esteri irlandese Micheàl Martin ha lamentato che diversi Paesi sono assai morbidi nei confronti di Tel Aviv. Sui conflitti nell’area, gli Stati Ue sono molto più divisi che sull’Ucraina: c’è l’unanimità solo sul chiedere il cessate il fuoco a Gaza, sull’evitare l’escalation, peraltro già in atto, e sulla necessità di fornire “più aiuti umanitari” e sulla “soluzione a due Stati”. Fine. Sul resto, i Paesi Ue sono divisi, specie su quanto siano legittimi gli attacchi sferrati dall’Idf contro Gaza e Libano e sulle responsabilità del conflitto.
Nelle conclusioni si ribadisce il “diritto di Israele di difendersi”, ma si precisa che “tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale”. Si esprime “massima preoccupazione” per l’escalation militare in Libano, del quale deve essere rispettata “la sovranità e integrità territoriale”. Si ribadisce la richiesta di un “cessate il fuoco immediato” a Gaza, l’impegno per una soluzione a due Stati e si esprime “sostegno” per il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e per l’Unrwa, condannando ogni tentativo di “bollare un’agenzia Onu come organizzazione terrorista”.
Sulle migrazioni le conclusioni rischiano di saltare: nella bozza del 10 ottobre sono tra parentesi quadre, perché tra i Paesi non c’è consenso. "Alcuni Stati - ha spiegato la fonte - potrebbero bloccare le conclusioni, chiedendo di focalizzarsi sulla discussione". In passato i leader sono riusciti quasi sempre a mettere nero su bianco conclusioni in materia di migration, tranne nel giugno 2023, quando vennero bloccate dall'Ungheria. I diplomatici hanno steso un testo che tenta di "trovare un equilibrio" tra le varie posizioni, ma non c'è ancora accordo. All'interno del Consiglio si sono formati tre gruppi di Paesi su questo punto: il primo vorrebbe "conclusioni dettagliate" in materia, il secondo vorrebbe adottare solo "linee guida generali", mentre altri "non vogliono conclusioni".
Alcuni Stati spingono per anticipare l'attuazione di talune parti del patto Ue sulle migrazioni e l'asilo, spiega la fonte, ma "i Paesi che hanno votato contro" quel patto, come ad esempio l'Ungheria, "difficilmente" sarebbero a favore di anticiparne parzialmente l'attuazione. Resta inoltre molto “controversa” la richiesta dei Paesi nordici a Italia e Grecia di riprendersi i cosiddetti ‘Dublinanti’, i richiedenti asilo che si sono spostati verso nord, tema che non a caso “non è mai entrato” nelle conclusioni del Consiglio Europeo.
Sulla materia è prevista una discussione “approfondita” tra i leader, che “raccomandano una “cooperazione maggiore con i Paesi di origine e di transito”, attraverso “partnership mutualmente benefiche”. Si esorta poi ad agire in modo “determinato” a “tutti i livelli” per “aumentare e velocizzare i rimpatri”, materia alla quale serve un “nuovo approccio”. Su questo la presidente Ursula von der Leyen, nella solita lettera in materia di migrazioni mandata ai leader in vista del summit, ha scritto che "dovremmo continuare a esplorare possibili modi per procedere per quanto riguarda l'idea di sviluppare hub di rimpatrio al di fuori dell'Unione, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sul rimpatrio”.
E menziona esplicitamente l’accordo tra Roma e Tirana: “Con l'avvio delle operazioni del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni da questa esperienza nella pratica”. Si tratta però di due cose diverse, a quanto si è capito, anche se nella lettera di von der Leyen non viene spiegato. L’accordo italo-albanese prevede il trasferimento direttamente nel Paese delle Aquile di migranti irregolari salvati in mare, senza passare dal territorio italiano. Quindi, si tratta di una ‘zona grigia’, non coperta dal diritto Ue, come aveva spiegato la commissaria Ylva Johansson. Invece, la Commissione sta “valutando” se e come rendere “giuridicamente possibile” il trasferimento diretto, da un Paese membro dell’Ue, di un migrante irregolare verso un Paese terzo, diverso dal suo Paese di origine.
Il Consiglio Europeo, nelle conclusioni tra parentesi, ribadisce anche l’impegno ad “assicurare il controllo efficace dei confini esterni dell’Ue con tutti i mezzi disponibili” e suggerisce di “valutare nuovi modi per contrastare l’immigrazione irregolare, in linea con il diritto internazionale”. Il fatto è che, come riconosce l’alto funzionario Ue, nell’Unione il dibattito su questi temi ha visto una marcata svolta “a destra”, impressa dal successo dei partiti nazionalisti in molti Paesi, che sono riusciti a cambiare le politiche del ‘mainstream’ centrista. “Prima - nota la fonte - nel Consiglio Europeo era impossibile parlare del finanziamento Ue di infrastrutture” destinate ad ostacolare i flussi irregolari, un eufemismo per i muri o le barriere. Oggi, invece, non è più un tema “controverso”.
I leader dovrebbero anche discutere della competitività dell’Ue, anche se il grosso del dibattito dovrebbe svolgersi a Budapest l’8 novembre, nell’informale (l’ultimo presieduto da Charles Michel), dove verranno discussi i rapporti redatti da Enrico Letta e Mario Draghi. Nella bozza delle conclusioni, in materia di competitività, si invitano Consiglio e Commissione a “portare avanti il lavoro”, in particolare “in risposta alle sfide identificate” dai rapporti Letta e Draghi. Non si terrà l'Eurosummit, che era atteso, tanto che il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ha inviato ieri l'usuale lettera a Michel, nella quale mette nero su bianco che per finanziare la "transizione verde" la "vasta maggioranza" degli investimenti dovrà arrivare dal "settore privato".
Nella bozza il Consiglio Europeo, inoltre, esprime sostegno per l’ordine internazionale “basato sulle regole”, notando che c’è una “tendenza allarmante a trascurare il diritto internazionale”. L’Ue resta “determinata” a “porre fine all’impunità e ad assicurare” che chi viola il diritto internazionale venga “chiamato a risponderne”.
Tra gli altri temi, c'è la Moldova: i leader ribadiscono un “impegno incrollabile” per l’integrità territoriale e la sovranità della Repubblica e accolgono “con favore” il secondo round di sanzioni, contro i separatisti della Gagauzia. Per la Georgia, i leader, in vista delle elezioni politiche del 26 ottobre, ribadiscono “seria preoccupazione” per le azioni intraprese da Tbilisi con una legge contro le influenze straniere ‘alla russa’ e avvertono che un provvedimento simile “mette di fatto in arresto il processo di adesione” all’Ue. Sottolineano che dalle autorità georgiane si attendono lo svolgimento di elezioni “libere e corrette”.
C’è un punto anche sul Sudan, una guerra dimenticata con un’emergenza umanitaria crescente. Anche in questo caso, si invitano tutte le parti ad una “immediata cessazione delle ostilità”, che continuano indisturbate dall’aprile 2023, con almeno 15mila morti e 8,2 mln di rifugiati. Si esprime “estrema preoccupazione” per il Venezuela: si esortano le autorità venezuelane a “porre fine alle violenze, alla repressione e alla persecuzione dell’opposizione e delle minoranze. C’è poi un punto sulla Cop29 di Baku e la Cop16 di Cali.
Si condanna “l’intensificarsi” delle attività russe “ibride” e “destabilizzanti”. Infine, si mette agli atti la “seria preoccupazione” dei leader per il risorgere dell’odio antisemita in Europa e si condanna “qualsiasi forma di discriminazione, inclusi l’odio antisemita e quello contro i musulmani, l’intolleranza, il razzismo e la xenofobia”.
"Ho invitato il presidente Volodymy Zelensky al summit del Consiglio Europeo di giovedì 17 ottobre per fare il punto degli ultimi sviluppi della guerra della Russia contro l'Ucraina e presentare il suo piano per la vittoria", quanto annunciato intanto su X dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
- 06:50 - Bonus neonati, lavoro, contributo banche: ecco le misure principali della Manovra
Roma, 15 ott. (Adnkronos) - Il bonus neonati da mille euro, gli sgravi per le famiglie numerose, gli investimenti in Difesa, il contributo da banche e assicurazioni. Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra pari a circa 30 miliardi lordi. "Prosegue l''approccio serio e responsabile" del governo, sottolinea il Mef in una nota.
In termini lordi, il ddl Bilancio vale circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Ecco le principali misure.
NEONATI E FAMIGLIE NUMEROSE. Confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. La manovra rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’ISEE. Tra le misure di carattere sociale, la carta “dedicata a te” è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni. Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.
CUNEO. Nella manovra si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso.
RINNOVO DEI CONTRATTI. In manovra arrivano le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027.
SANITÀ. Sono state incrementate le risorse anche per finanziare il rinnovo dei contratti. In particolare nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del pil nominale.
SGRAVI LAVORO GIOVANI E DONNE SUD, DIGITALE E GREEN. In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.
FRINGE BENEFITS. Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori
PENSIONI. Sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro.
INVESTIMENTI POST PNRR E DIFESA. Il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del PNRR, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa.
TAGLIE SPESA E CONTRIBUTO BANCHE E ASSICURAZIONI. Misure di revisione ed efficientamento della spesa delle amministrazioni pubbliche. Tra le altre coperture rilevanti, contributi del settore bancario e assicurativo.
- 20:46 - Governo: Gubitosa a Borghi (Iv), 'è Renzi che copia Conte, voi falsi come Rinascimento arabo'
Roma, 15 ott. (Adnkronos) - “Pensavamo che gli esponenti di IV avessero superato il ridicolo e invece no. Se a farlo è addirittura il capogruppo al Senato Enrico Borghi significa che sono messi molto male. L’accusa mossa dal ‘nostro’ al presidente Conte è nientemeno che aver copiato un’espressione usata da Renzi. Come il ‘commissario’ Borghi può facilmente verificare, a definire Meloni ‘Calimero’ è stato per primo Conte in un post pubblicato su Facebook di due giorni fa. Che figuraccia. Non c’è che dire: sono falsi come il Rinascimento arabo”. Lo afferma in una nota il deputato e vicepresidente del M5S, Michele Gubitosa.
- 20:44 - Governo: Borghi (Iv), 'Conte ossessionato copia Renzi su Meloni 'Calimero''
Roma, 15 ott. (Adnkronos) - "Conte è talmente ossessionato da Renzi che ne copia persino le battute, chiamando alle ore 19 la presidente del Consiglio 'Calimero'. (Copyright Renzi ore 13.15). Aspettiamo le 22 così magari arriverà anche la definizione di 'Wonder Woman'…". Così in una nota il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
- 20:41 - Manovra: al via Cdm a Palazzo Chigi, su tavolo legge bilancio, Dpb e accise
Roma, 15 ott. - (Adnkronos) - E’ iniziato a Palazzo Chigi il consiglio dei ministri presieduto dalla premier Giorgia Meloni. All’ordine del giorno, sul tavolo dell'esecutivo: la legge di Bilancio 2025, il decreto fiscale collegato, il Documento programmatico di bilancio (Dpb), e – aggiunta dell’ultima ora – il disegno legislativo di revisione delle disposizioni in materia di accise.
- 20:22 - Digitale, Galli (Inwit): 'Infrastrutture volano per sviluppo 5G'
Milano, 15 ott. (Adnkronos) - Le infrastrutture digitali e condivise sono il volano per lo sviluppo del 5G e per la riduzione del digital divide. È questo il senso dell’intervento di Diego Galli, direttore generale di Inwit, che ha partecipato oggi al panel “Le Telecomunicazioni tra Reti e Servizi” di ComoLake 2024 - The Great Challenge, la conferenza internazionale in corso a Villa erba a Cernobbio che rappresenta il punto di incontro tra istituzioni, imprese e università coinvolte e interessate ai nuovi paradigmi della crescita economica dell’Italia e dell’area Euro Mediterranea.
“Le nostre oltre 24mila torri e i nostri oltre 500 apparati per coperture dedicate multi-operatore DAS per location indoor sono oggi infrastrutture digitali condivise, in grado cioè di servire contemporaneamente più operatori e più tecnologie: il modello della sharing economy porta efficienza industriale, finanziaria ed ambientale nella catena del valore – ha detto Galli -: maggiore efficienza economica ed industriale per i nostri clienti, gli operatori di tlc, e poi maggiore efficienza ambientale, con minore utilizzo di risorse, minor utilizzo del terreno, minore produzione di CO2. Per questo definiamo il nostro modello di business intrinsecamente sostenibile”.
“Stiamo crescendo e questo è possibile perché investiamo – ha ricordato Galli -. Abbiamo un piano di investimenti da 800 milioni al 2026 concentrato su infrastrutture digitali e condivise che abilitano lo sviluppo del 5G con la realizzazione di nuove torri (oltre 900 solo nel 2023) e di infrastrutture per location indoor DAS (Distributed Antenna Systems). Abbiamo già abilitato la connettività multi-operatore anche in 5G in oltre 100 ospedali e 10 campus universitari, diversi musei (tra cui Maxxi e Museo Nazionale Etrusco), centri commerciali, edifici storici come la Corte di cassazione e luoghi iconici come Borgo Egnazia, sede del G7. Le infrastrutture digitali e condivise di Inwit coprono oltre 40 chilometri di metropolitane, tra cui la linea blu M4 appena completata a Milano, la prima completamente in 5G in Italia, e circa 1.000 chilometri di tunnel stradali e autostradali in tutto il Paese”.
“Le tecnologie come 5G, IoT e intelligenza artificiale contribuiranno a trasformare il nostro paese che è destinato a diventare sempre più “smart”: intelligente significa sostenibile, efficiente e innovativo – ha aggiunto Galli -. È questa logica che ci porta a investire nei progetti di smart city come Roma 5G e i 551mila mq dei campus di Fiera Milano e a realizzare progetti per promuovere lo sviluppo dello smart rural che rendono le aree interne del nostro Paese più digitali e sostenibili, con impatti concreti a tutela della biodiversità come, ad esempio, i progetti di monitoraggio incendi e della qualità dell’aria sviluppati assieme a Legambiente e Wwf che prevedono l’equipaggiamento delle nostre torri con videocamere e gateway dotati di intelligenza artificiale”. “Coerentemente con il nostro ruolo di “abilitatore della digitalizzazione”, il nostro piano industriale e di sostenibilità di Inwit include l’obiettivo di contribuire alla riduzione del digital divide, favorendo lo sviluppo economico e l'inclusione sociale attraverso la realizzazione del Piano Italia 5G del Pnrr che mira a portare la connettività in 1.385 aree bianche, oggi a fallimento di mercato”, ha concluso Galli.