Esonerati dallo studiare Dante perché musulmani. A deciderlo è stato un insegnate di una scuola media di Treviso così “scrupoloso” da chiedere alle famiglie l’autorizzazione a spiegare il capolavoro del Sommo Poeta. Una richiesta che ha visto il no delle famiglie di due ragazzini di fede islamica che a quel punto avrebbero fatto a meno di prendere in mano la Divina Commedia. La decisione in queste ore sta facendo il giro della Rete e non solo, tanto da far intervenire immediatamente il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e il numero uno dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto Marco Bussetti che conferma a IlFattoQuotidiano.it di essere pronto ad inviare gli ispettori nella scuola dove si è registrato il fatto.

La vicenda risale a febbraio ma è uscita in questi giorni sui quotidiani locali. A scatenare il caos sarebbe stato proprio un professore di italiano che nell’affrontare il Duecento in una terza media ha parlato anche di Dante, approfondendo il tema com’è giusto che sia da ogni punto di vista, anche quello religioso. Il docente avrebbe, tuttavia, chiesto attraverso una comunicazione scritta sul diario rivolta alle famiglie dei ragazzi che non praticano religione a scuola l’assenso o meno a insegnare a tutti La Divina commedia.

I genitori sono stati sollecitati ad esprimere un parere sull’eventuale studio dell’opera dantesca e altri scritti di carattere religioso. Una “condivisione” che ha frenato il lavoro dell’insegnante quando si sarebbe trovato di fronte a due famiglie musulmane che non hanno dato il consenso. A quel punto il professore avrebbe organizzato per loro un approfondimento sul Boccaccio anziché parlare loro di Dante. Un episodio che ha destato l’attenzione di Valditara che è intervenuto definendo “inammissibile escludere Dante” dal programma e dicendo che ha disposto un’ispezione.

Parole confermate dal dirigente dell’Usr Veneto che spiega: “Ho preso contatti con la dirigente. Stiamo effettuando tutte le verifiche e gli approfondimenti necessari per ricostruire la vicenda con chiarezza e puntualità. Partirà un’ispezione come ha annunciato il ministro”. Una vicenda che è destinata ad alimentare una polemica e l’ennesimo scontro. In molti difendono a spada tratta l’opera del Sommo Poeta. A irritare i musulmani – a detta degli esperti – sarebbe il 28esimo canto dove, siamo nella nona bolgia dell’ottavo cerchio, Dante incontra Maometto, considerato seminatore di discordie. Ora si tratta di capire se il docente abbia agito in autonomia o se abbia concordato con il consiglio di classe o con la presidenza la modalità: da una parte vige la libertà d’insegnamento garantita dal Contratto nazionale all’articolo quindici, dall’altra il dovere ad attenersi alle Indicazioni nazionali del ministero che sono in sostanza il vecchio “programma” cui tutti i docenti facevano riferimento.

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