Ho deciso di smettere a fine stagione, ho avuto una carriera lunga e strana“. Voce tremante e lacrime agli occhi: così, Aleix Espargarò annuncia in conferenza stampa l’addio alla MotoGP – al termine della stagione – in quella che è la sua casa catalana. “Non avrei mai immaginato di correre così a lungo e ottenere questi risultati – prosegue Espargarò – È speciale fare questo annuncio qui, a casa: sono orgoglioso di tutto questo, ringrazio tutti, la mia famiglia e la mia squadra, l’Aprilia, cui devo tanto. Ho sempre corso con il cuore“. Cresciuto a Granollers, a pochi chilometri dal Circuit de Barcelona – Catalunya, la passione per le moto ha fatto breccia nel cuore di Aleix sin da quando era bambino: gli bastava aprire la finestra per sentirsi nel suo mondo ideale, tanto desiderato. Un’intera carriera costruita dietro le quinte, alle spalle del più accreditato fratello minore Pol. 340 Gran Premi e 7323 giorni da pilota dopo – e con tre vittorie nella top class ‘El Capitan’ esce di scena con la “sua” amata Aprilia, senza fare troppo rumore e soprattutto in quello che lui definisce “momento giusto”. Leader silenzioso e paziente.

Una scommessa diventata un pilastro in Aprilia
Dalla camera di casa sua al Motomondiale il passo è breve. La sua avventura comincia nel 2004, in sella a una Honda 125cc nel team Racc Caja Madrid. L’esordio in MotoGP avviene cinque anni più tardi con la Ducati del team Pramac, come terzo pilota. Per la prima pole position dovrà attendere attende il circuito di Assen, sulla Yamaha del team Forward Racing. Poi, la svolta: il 2017 è l’anno che lo avvicina alla casa di Noale, l’Aprilia. Dopo cinque stagioni complicate, nel 2022 Espargarò assapora concretamente la possibilità di lottare per qualcosa di grande: è l’anno della prima vittoria in un Gran Premio, in Argentina, sul circuito di Termas de Rio Hondo.

Il più grande rimpianto della sua carriera rimane senza dubbio il mancato trionfo al Montmeló per un’esultanza anticipata. Il catalano, forse colto di sorpresa dall’emozione, saluta il suo pubblico con grande entusiasmo ma pochi secondi dopo si accorge dell’errore: manca ancora un giro da correre. Espargarò fa male i conti e termina addirittura quinto. La stagione successiva, sulla stessa pista, trova la sua personale rivincita: ad oggi, l’ultima vittoria in un Gran Premio dopo Argentina e Gran Bretagna.

Una costante nella sua lunga avventura sulle due ruote: Espargarò ha sempre corso con il numero 41, in onore di Youichi Ui vicecampione nella 125cc ma, soprattutto, grandissima spalla e mentore nei primi anni della carriera. Un addio sofferto – i suoi occhi ne sono un esempio – ma razionale: per dedicarsi alla sua famiglia e alle numerose attività imprenditoriali ad Andorra. Ciclismo e triathlon i grandi hobby.

Aprilia, chi sarà il prossimo?
L’annuncio di Aleix Espargarò apre un conseguente effetto domino nel mercato piloti: il posto vacante (che lascerà) in Aprilia potrebbe interessare diversi motociclisti in scadenza nel 2024. Jorge Martin, Enea Bastianini, Marc e Alex Marquez: sono solo alcuni dei big che potrebbero prendere l’eredità che lascerà il numero 41. Ora Espargarò si prepara al prossimo 17 novembre quando, al Circuito Tormo di Valencia, salirà per l’ultima volta su quella moto che gli ha dato tanto, forse anche di più di quello che si sarebbe aspettato. E pensare che nessuno in famiglia aveva puntato un centesimo su di lui. Lui li ha fatti ricredere tutti.

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