La legge di conversione del decreto Superbonus è stata approvata dal Senato con 101 sì e 64 no. Il provvedimento, sul quale il governo ha chiesto e ottenuto il voto di fiducia, passa ora alla Camera. La norma principale, introdotta da un emendamento del governo, è il cosiddetto “spalma-crediti“, che diluisce in dieci anni (invece che in quattro) i debiti statali derivanti dalle detrazioni per Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere per le spese sostenute nel 2024: la novità ha effetto retroattivo. Il decreto contiene inoltre un taglio netto delle altre detrazioni per ristrutturazioni edilizie ed elimina sconto in fattura e cessione del credito anche per le categorie di lavori che ancora lo consentivano. Raggiunto anche l’accordo per lo slittamento di un anno della cosiddetta “sugar tax“, l’imposta sulle bevande zuccherate che avrebbe dovuto entrare in vigore a luglio 2024.

L’emendamento sullo spalma-crediti, proposto dal ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, ha rischiato di non passare in Commissione Finanze per l’opposizione di Forza Italia, contraria alla retroattività. Alla fine la norma è stata approvata con l’astensione degli azzurri e il voto decisivo della senatrice di Italia viva Dafne Musolino. I renziani però non hanno votato la fiducia sul decreto in Aula: “Dopo il voto in Commissione. siamo stati accusati di essere a favore di questo governo. Ma noi non siamo stati la stampella per il governo, ma quelli che se hanno una stampella da dare la danno agli imprenditori italiani”, ha detto Renzi in dichiarazione di voto (video).

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Superbonus, al Senato si discute il decreto: le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – La diretta tv

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Superbonus, Renzi: “Non siamo la stampella del governo, ma degli imprenditori”. E annuncia che Iv non voterà la fiducia

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